Hannoveraner e Bayerischer (Annoveriano e Bavarese), Origini, caratteristiche e impiego pratico
Il lavoro sulla traccia di ungulato sarebbe stato noto già nel 7° secolo; allora si usava il «limiere» cioè un cane «solista» che doveva indicare la via seguita dai selvatici per il rientro dalle pasture notturne. Dopo aver localizzato la zona della rimessa tale cane spariva ed entravano in campo le mute che dovevano scovare ed inseguire i selvatici davanti agli equipaggi a cavallo. In Belgio selezionando questi cani si arrivò al Segugio di S. Uberto, ma in Germania si preferì proseguire la selezione fino a creare un cane più leggero e più adatto ad ogni tipo di terreno: si arrivò al «hannoveraner» (1860 circa). In breve però l’Europa vide la rovina del vecchio sistema sociale, e con le fastose corti nobiliari e le colossali battute di caccia con cani e cavalli, tramontarono pure i «limieri».
Il cane di Hannover, però, dimostrava di essere molto adatto a seguire anche un solo selvatico ferito, selezionandone l’odore tra quello degli altri componenti del branco. Perciò sopravvisse ai mutati sistemi di caccia, ed anzi diede vita anche ad un’altra razza, il «Bayerischer Gebirgschweisshund», che fu ottenuto incrociando l’Hannoveraner con i cani da seguito Bavaresi e Tirolesi, in modo da ottenere soggetti più leggeri ed agili, da usare sulle alte montagne (1883). Pertanto ora sopravvivono e prosperano 2 razze distinte di cani da traccia: l’Annoveriano ed il Bavarese, entrambe usate non come cani da seguito, ma come cani da recupero. In poche parole gli Schweisshunde lasciano alle altre razze la specialità del lavoro prima del tiro, ma dominano incontrastati sul lavoro ben più difficile che spesso si presenta dopo il tiro.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Hannoveraner schweisshund Cane da traccia per antonomasia, è specialista sul cervo e sul cinghiale, ma va benissimo su qualsiasi altro animale da pelo. Il cane di Hannover sta nel rettangolo; è muscoloso e molto resistente. Serio e concentrato sul lavoro, è di carattere calmo e buono. Il cranio è largo, convesso, con muso rotondeggiante, occhi grandi e limpidi, marrone. Le orecchie sono attaccate alte, non molto lunghe, larghe, rigide, non si accartocciano mai. Il collo è forte, la pelle è più abbondante sulla parte inferiore e può formare una leggera giogaia. Il torace è largo, con cassa profonda e lunga. Il mantello è grigio-marrone come il cervo invernale, o rosso come il cervo estivo, o rosso-giallo. Può avere focature e molto apprezzate sono le tigrature tipiche di questa razza. Il pelo è corto, folto, liscio e lucido. I maschi sono alti da 50 a 60 cm. le femmine da 40 a 50.
Bayerischer Gebirgschweisshund Ottimo cane da traccia, la sua specialità è il camoscio; infatti è più leggero de!l’Annoveriano, molto agile e veloce, pur restando dotato di notevole resistenza. E tipico che il treno posteriore sia appena più alto di quello anteriore, Il muso è leggero ma non troppo appuntito ed allungato come quello del segugio italiano. Il labbro non pende, la pelle del collo è tesa. Le orecchie non devono arrotolarsi, devono essere larghe ed attaccate alte. Gli occhi sono marrone scuro o chiaro. Il dorso è forte ma non troppo corto; la cassa toracica dev’essere profonda. La coda non deve mai esser arrotolata o sorpassare l’orizzontale. Le zampe hanno ottima muscolatura, molto elastica, ma non devono essere eccessivamente pesanti; gli appiombi devono essere perfetti. Il piede deve essere a «cucchiaio»; quello «di gatto» o «di lepre» è considerato difetto. li pelame corto ma denso, dà una sufficiente protezione nel severo clima dell’alta montagna; il colore è rosso-cervo, rosso-scuro, rosso-marrone, rosso-giallo, giallo-chiaro. Non dev’essere nero focato e non deve avere macchie bianche.
IMPIEGO PRATICO
Il cane da traccia, indifferentemente se Bavarese od Annoveriano, è il compagno ideale del cacciatore di carabina, che accompagna sempre discretamente senza disturbarlo e senza mettere sull’avviso i selvatici. Prima del tiro, il cane da traccia deve seguire il conduttore dietro o a fianco, senza mai impicciano; durante il tiro deve rimanere immobile ed «assente» a terra, vicino allo zaino; dopo il tiro, se le cose non sono andate come desiderato, inizia il suo lavoro. Il carie viene messo sulla traccia ove il selvatico si trovava al momento della fucilata, e deve seguirla senza distrarsi o fare quello che in gergo segugistico si chiama il «cambio: anche se si tratta di un cervo che si ritira dietro alle femmine, o di un camoscio che fugge in mezzo al branco. E un lavoro difficile che richiede estrema concentrazione, saldezza di nervi, ed anche ottimo olfatto anche perché spesso il lavoro viene svolto 24 ore dopo il tiro. Di solito il cane da traccia procede legato ad una cinghia di cuoio di 6-10 m. ma se il terreno non Io permette o se il conduttore ritiene che il selvatico sia ancora vivo e si stia allontanando troppo, viene liberato. In questo caso il cane braccherà il selvatico come un segugio, segnalando la strada della fuga con il suo latrato. Quando la preda viene raggiunta, se ormai è già morta, il cane gli si siede accanto «abbaiando a morto» per avvertire il padrone che può venire tranquillamente; se invece la preda è ancora viva, il cane la blocca «abbaiando a vivo» per significare al conduttore che è il caso di accorrere per il colpo di grazia. Talvolta invece il cane salta alla gola del selvatico e lo finisce soffocandolo. Il cane da traccia rispetta la selvaggina abbattuta, e si limita ad annusarla e a leccarla; talvolta deve esser lasciato a custodirla, assieme allo zaino o ad altri effetti personali: in assenza del padrone nessun estraneo potrà avvicinarsi, vista l’estrema decisione che l’ausiliare mostrerà nel difendere i beni assegnatigli. Infatti, pur essendo un cane di carattere molto docile, dimostra moltissimo attaccamento al padrone.
Giornalista e fondatore di Caccia Passione. Correva l'anno 2002 quando diedi vita al portale internet, mettendo a frutto tre grandi passioni, quella in lettere moderne, l'altra per l'informatica e altresì per l'attività venatoria. Negli anni Caccia Passione è divenuto testata giornalistica ove oggi scrivono le migliori "Penne" giornalistiche d'Italia.
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