Cani da Caccia: L’incontro è la fase più emozionante di tutta la caccia e viverla con il proprio cane è esperienza che ogni volta salda ancor più il legame atavico e viscerale fra i due.
Non ci si pensa spesso, ma il momento più importante della caccia è quello nel quale finalmente ci si trova faccia a faccia con il selvatico. Non che gli altri momenti, di preparazione e di raggiungimento del luogo non siano importanti, ma se in quelle fasi è possibile qualche errore, quando si ha davanti un selvatico gli errori non sono ammessi e che siano tuoi o del tuo cane, possono mandare a monte un’intera giornata di caccia.
E’ proprio quella la fase durante la quale la collaborazione fra segugio e uomo è più evidente: il cane da ferma ha seguito la traccia, e giunto a pochi passi dal selvatico e si ferma con una posa statuaria di qualunque cane si tratti.
I suoi muscoli sono tesi, e in quel momento preciso sta combattendo contro il proprio istinto di concludere la caccia da protagonista, ma un cane ben addestrato lo sa bene che in quel gioco non è lui il conduttore.
E’ un piacere vederlo concentrato al massimo, con tutti i suoi organi sensoriali ben desti. A quel punto, se il cane ha ben agito, è il momento che il cacciatore dimostri quel che sa fare. Si deve muovere silenziosamente, seguire il proprio ausiliario senza allarmare il selvatico che il più delle volte è creatura giustamente diffidente e sagace, ben lesta nel far perdere le proprie tracce se pedinata.
Durante tutta questa fase il cane sta lottando per non lanciarsi contro l’animale che si sposta rapidamente. Opta per una breve guidata e per una nuova ferma evitando di far sentir pressato il selvatico; il risultato sarebbe quello di una tragica frullata che comprometterebbe tutto il lavoro.
Il gergo venatorio è ricco di termini che definiscono la situazione, ma comunemente si dice che a quel punto il cane viene servito, il cacciatore richiede al proprio amico di risolvere, e il cane scatta mentre il selvatico con un battito d’ali frulla.
E’ questione di pochissimi secondi densi d’intesa e di pathos fra il selvatico, il cane ed il cacciatore. Banalizzare questi istanti sarebbe una follia. Naturalmente ogni cane ha le proprie attitudini e capacità, e quando si parla di selvaggina non immessa, il gioco si fa particolarmente complicato.
Mettersi in gioco con un selvatico a cinque stelle è cosa da pochi: il cane deve sapere dove cercare, avere sagacia, astuzia, intelligenza ma soprattutto volontà. Deve essere instancabile e naturalmente non deve demoralizzarsi ma mettere in mostra tutte le sue capacità olfattive per lo meno se vuole che “l’incontro” avvenga.
Non a caso di cani dotati di istinto si dice che siano dotati del senso del selvatico: sanno dove cercare, e sanno come farlo. Lo stile, la velocità, le doti predatorie che tanto vengono premiate, in alcuni casi sono sopravalutate. Il consiglio da rivolgere a chi ha accanto a se un cane dotato del senso del selvatico è quello di tenerselo ben stretto: non è fortuna che capita tutti i giorni.