La primavera e l’estate hanno il proprio fascino. Ci si potrà dedicare a lunghe passeggiate con il proprio compagno di caccia, o cimentarsi in suggestive battute ed addestramenti indimenticabili. Il problema principale è però rappresentato dal pericolo punture. Zanzare, calabroni, api, ragni rappresentano un fastidio che potrà essere facilmente aggirato con alcune attenzioni preventive.
Quello delle zanzare non è un pericolo con la P maiuscola, quanto piuttosto un fastidio particolarmente noioso che infastidisce l’uomo eppure procura malumori anche al vostro amico a quattro zampe.
E’ questione di settimane e le tanto odiate zanzare faranno il proprio ritorno, insidiandosi in prossimità di pozze d’acqua, di canneti o di località particolarmente umide che spesso si presentano come ottimali zone di caccia o di addestramento.
Ovviamente a preoccupare non è tanto la puntura in se, quanto la malattia nella quale questa può degenerare. Chi possiede un cane la conosce bene, parliamo infatti della filariosi.
Ad essere particolarmente pericolose per il segugio, sono due tipologie di filariosi differenti, tutte comunque trasmesse tramite puntura di zanzara. La prima è la filariosi cardiopolmonare, la seconda quella sottocutanea. E’ specialmente la zanzara tigre ad aver aumentato il pericolo di contagio per i cani, che negli ultimi anni vanno soggetti a pericolo non solo nelle ore notturne, ma anche in quelle diurne. Il proprietario responsabile dunque dovrà star attento 24 ore su 24.
Tradizionalmente localizzata nella zona della Pianura Padana e Toscana, la filariosi, specie quella cardiopolmonare, a causa dell’innalzamento delle temperature è oggi ampiamente diffusa anche nel nord e sud Italia, mentre la filariosi sottocutanea è principalmente presente nelle aree del centro, del sud e delle isole.
Ancora una volta è la prevenzione la miglior cura, che non trova risposta adeguata nell’uso di vaccini, quanto piuttosto nell’uso di farmaci che eliminino i pericoli rappresentati dal parassita trasmesso dalle zanzare tramite la propria puntura.
I farmaci in commercio di norma riescono ad uccidere anche le larve trasmesse nei 30 – 40 giorni precedenti alla cura, che ancora non hanno iniziato la migrazione verso il polmone ed il cuore del fedele amico a quattro zampe.
Il trattamento è, come si è compreso, retroattivo, e il consiglio è quello di ripeterlo, sotto controllo del proprio veterinario, almeno ogni 30 giorni durante i periodi di possibile trasmissione. Solo in questa maniera alle larve verrà impedito qualsiasi sviluppo!
Ovviamente il pericolo puntura, durante la bella stagione, non è rappresentato esclusivamente dalle zanzare. Per il cane rappresentano un fastidio anche le api, le vespe, i calabroni, il tafano e in alcuni casi il ragno. Con la puntura infatti il più delle volte viene iniettato un veleno irritante che potrebbe causare seri fastidi al nostro amico.
In alcuni casi la soluzione potrebbe essere rappresentata dall’ammoniaca diluita nell’acqua ( con un rapporto minimo di 1 a 4), che dovrà essere passata sulla puntura. Il veterinario potrà comunque consigliare degli stick già pronti, che dovranno essere semplicemente applicati sulla parte irritata.
In altri casi invece sarà necessario aspirare il veleno con apposite siringhe monouso. Il consiglio in questo caso è quello di indossare guanti in lattice per evitare il contatto con eventuali sostanze irritanti.
Il proprietario dovrà comunque prestare attenzione agli atteggiamenti del cane che seguono immediatamente la puntura. Qualora presentasse difficoltà respiratorie, potrebbe essere vittima di pericolose reazioni allergiche. In quel caso ci si dovrà recare al più presto dal proprio veterinario di fiducia.