I consigli della Asl, gli obblighi ed i doveri dei proprietari
Puntualmente, nel periodo estivo, si torna a parlare dei nostri amici a quattro zampe, i cani. E lo si fa quasi sempre in riferimento al tema degli abbandoni. Una pratica barbara quanto costante, anche se negli ultimi anni l’aumento delle strutture alberghiere e balneari che accettano i nostri amici e l’obbligo del microchip, hanno sicuramente contribuito ad una lieve contrazione del fenomeno. Un andamento che pare essere confermato anche dalle statistiche del canile di Arezzo, dove su circa 300 cani presi in carico ogni anno, 180/200 vengono poi restituiti ai legittimi proprietari.
Ma in questi giorni di agosto ci sono anche altri due buoni motivi per tornare sull’argomento: l’inizio del periodo di addestramento dei cani da caccia (il 21 agosto per la nostra provincia) e l’approssimarsi della stagione venatoria (terza domenica di settembre).
“Cogliamo l’occasione – affermano i veterinari della Usl – per rammentare a tutti i cacciatori e più in generale a tutti i possessori di cani, che i nostri ‘amici’, oltre ad assicurarci il loro amore, la loro fedeltà e compagnia, comportano anche degli obblighi e precise responsabilità. Infatti, il ‘proprietario’ è sempre e comunque responsabile del benessere del suo ausiliario e del suo controllo. Conseguentemente ne risponde civilmente e penalmente per eventuali danni alle persone o cose da lui causate. Quindi è necessario dare importanza al giusto addestramento: cani ben educati ed addestrati a obbedire ai comandi del loro padrone, possono evitarci spiacevoli sorprese”.
“E anche bene ricordare – si legge nella nota della Usl – che tutti i cani devono essere identificati con un microchip ed iscritti all’anagrafe canina entro i 60 giorni di età. La procedura è semplice e può essere effettuata presso gli ambulatori della Asl o presso un medico veterinario libero professionista. Analogamente, chiunque entri in possesso di un cane di età superiore a 60 giorni deve verificare immediatamente se sia già iscritto all’anagrafe canina e se sia identificato con tatuaggio o microchip. In caso contrario deve provvedere alla sua iscrizione ed identificazione”.
L’iscrizione all’anagrafe canina, fino al 2004, comportava il tatuaggio di un codice di lettere e cifre nell’orecchio o all’interno della coscia destra del cane. Dal 2005 si è passati ad un nuovo sistema di identificazione elettronica: il microchip, una minuscola capsula che può avere forme diverse ma che ha sempre un “ingombro” minimo, di pochi millimetri di lunghezza e di diametro.
E’ realizzato in materiale che non provoca forme di rigetto o fastidio e viene iniettato sottocute, in poche frazioni di secondo, nella regione retroauricolare sinistra.
Il microchip emette un brevissimo segnale se “attivato” da un apposito lettore (in dotazione ai Servizi Veterinari delle ASL, ai veterinari liberi professionisti, alla Polizia Municipale). Sullo schermo di questo lettore appare una serie di 15 numeri, un codice unico al mondo che identifica con le prime tre cifre il paese in cui all’animale è stato iniettato il microchip, mentre gli altri 12 numeri identificano l’animale. Praticamente è come aver messo una “targa” al proprio animale.
In caso di smarrimento, di trasferimento di residenza, di cessione della proprietà o della detenzione a qualsiasi titolo di carattere non temporaneo, nonché in caso di decesso, il proprietario è tenuto a darne comunicazione al servizio veterinario della Asl (ad Arezzo è in Via L. Cittadini 33 – Tel 0575 254975 – Fax 0575 254972 – Tutti i giorni dalle ore 11,00 alle ore 13,00).
Dal 1988 ad oggi sono oltre 121mila i cani iscritti all’anagrafe canina provinciale. Di questi, più di 42mila sono dotati di microchip (obbligatorio dal 2005), mentre il patrimonio cinofilo provinciale è stimato complessivamente in circa 60mila soggetti. Tra le razze più gettonate, troviamo i cani da caccia (setter e segugi più di altri, springer spaniel in aumento negli ultimi anni). A seguire, tra i così detti cani “da difesa o da guardia” troviamo al primo posto i pastori tedeschi, mentre sono molto meno numerose altre razze come doberman, rotweiler, schnauzer. Ben rappresentati i cani “da compagnia” ed i meticci.
In viaggio con fido: per coloro che intendono recarsi all’estero con il proprio cane c’è un ulteriore adempimento, il passaporto europeo. Il passaporto viene rilasciato ad animali iscritti all’Anagrafe Canina e vaccinati per la rabbia da almeno 21 giorni e da non più di un anno (i cuccioli non sono vaccinabili fino a tre mesi). Per transitare nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea è sufficiente il Passaporto con la vaccinazione antirabbica valida. Per la Gran Bretagna, Irlanda e Svezia sono previsti anche altri adempimenti che vanno programmati in anticipo: per l’ingresso in Gran Bretagna, ad esempio, oltre alla vaccinazione antirabbica è richiesto il test di titolazione degli anticorpi, da effettuarsi almeno sei mesi prima presso il proprio veterinario e poi certificato da un laboratorio riconosciuto.
Ultim’ora: obbligo di soccorso. Il nuovo codice della strada (modifiche ed integrazioni al DL 285/92) approvato nel mese di luglio, ha introdotto un nuovo obbligo per tutti gli automobilisti: quello di fermarsi ed attuare ogni misura idonea per un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito un danno, sia per l’utente della strada responsabile dell’incidente che per chiunque ne sia coinvolto. L’omissione del soccorso comporta una sanzione amministrativa.
fonte: www.arezzoweb.it