Nella zona di Tarvisio e Sequals, in provincia di Pordenone, quattro cani da caccia sono rimasti avvelenati dopo aver mangiato dei “bocconi” avvelenati sparsi da ignoti. Sul caso indagano gli uomini del Corpo Forestale dello Stato.
Un cane da caccia morto e tre in fin di vita: è allarme nei prati e nei boschi di Travesio e Sequals per i bocconi avvelenati, disseminati da mano ignota in diversi luoghi battuti da cacciatori e loro cani ausiliari, per la pratica dell’attività venatoria. Le esche rinvenute erano composte da pezzi di salame e lardo mescolati a una sostanza di colore azzurro, di cui ancora non si conosce la precisa natura.
A denunciare l’accaduto alle autorità competenti sono stati alcuni cacciatori delle riserve di Travesio e Sequals, che, nei giorni successivi alle uscite di caccia, hanno riscontrato la morte di uno dei cani e il malessere degli altri, che hanno, quindi, sottoposto a visite veterinarie. Inappetenza, vomito, diarrea, salivazione eccessiva, respirazione difficoltosa e stato di prostrazione generale i sintomi principali e intossicazione da veleni la diagnosi dello zooiatra, che non lascia spazio a facili ottimismi per i tre animali che in queste ore stanno lottando per sopravvivere.
Le indagini sulla vicenda sono condotte dal Corpo forestale di Pinzano: la polizia municipale di Spilimbergo, infatti, dopo essersi confrontata con l’Istituto zooprofilattico di Pordenone, ieri ha delegato per le ricerche il personale della Forestale, dato che proprio quest’ultimo stava già seguendo il caso. I forestali stanno attendendo gli esiti delle analisi sulle esche avvelenate, che auspicano possano essere pronti quanto prima: soltanto una volta in possesso dei risultati, infatti, sarà possibile risalire alla precisa tipologia commerciale di veleno utilizzato.
Non si sa ancora, inoltre, se siano state impiegate diverse sostanze tossiche per la preparazione dei bocconi, dato che uno dei quattro cani è morto quasi subito. Ci sono veleni, infatti, che agiscono più velocemente e, se l’intossicazione non viene diagnosticata con un certo tempismo, si rivelano letali, mentre altri agiscono in modo più lento e i sintomi si manifestano dopo qualche giorno dall’ingestione, con emorragie e danni irreparabili agli organi interni.
Non è la prima volta, comunque, che si parla di avvelenamento di animali nella zona di Travesio. Lo scorso marzo, numerosi gatti e un cane erano stati uccisi con bocconi intrisi di endosulfan e carbosulfan, pesticidi, come si era appreso dalle analisi condotte dal veterinario sugli animali morti. A denunciare l’accaduto era stato Erik Marmai, abitante di Toppo, preoccupato perché questi bocconi sarebbero potuti finire nelle mani della sua bimba di un anno e mezzo.
08 novembre 2012
Fonte: MessaggeroVeneto