L’addestramento alla ferma del cane da caccia è un’avventura che cane e cacciatore devono vivere insieme. Consoliderà il rapporto fra i due e renderà l’esperienza venatoria ancora più appassionante ed affascinante.
Non esagera chi dice che addestrare un cane è un’arte, e sarebbe sbagliato pensare che solamente i cani da caccia vengano addestrati. Un buon proprietario infatti addestrerà il proprio cane per una piacevole convivenza, anche se questo fosse un semplice animale da compagnia. Ovviamente le attenzioni e la costanza per addestrare un cane da caccia si moltiplicano in maniera esponenziale, richiedono impegno da parte di entrambi e un ottimo feeling fra i due.
Un rapporto di questo tipo, inaugurato fin da quando l’animale è cucciolo, non potrà che premiare entrambi: il cacciatore avrà al proprio fianco un ottimo cane da caccia, il cane si potrà vantare d’essere il perfetto assistente, indispensabile per il suo proprietario. Oggi ci occuperemo dell’addestramento dei cani da ferma, delle varie tecniche che lo caratterizzano e della tempistica che lo distingue da qualsiasi altro addestramento. L’obbiettivo che l’addestratore non deve mai perdere di vista è quello della socializzazione con il proprio cane e del buon rapporto che questo deve riuscire a stabilire con tutto ciò che lo circonda, persone, habitat, natura. Per raggiungere questo traguardo è importante che durante le sue prime 12 settimane di vita il cucciolo sia messo in contatto con più persone, situazioni e habitat possibili. Nemmeno a dirlo dovranno essere tutte esperienze positive, non vogliamo certo che il nostro cane abbia paura della campagna, delle persone o peggio ancora degli animali, no? Le esperienze che riuscirà ad accumulare fino ai primi sei mesi di vita lo aiuteranno, determinandone in maniera irrevocabile il carattere.
Non trascurate ovviamente il vostro rapporto con l’animale che voi per primi dovrete conoscere come le vostre tasche. Diventerete presto il suo punto di riferimento, e l’addestramento che verrà in seguito risulterà decisamente più semplice. Non temete dunque di portare il vostro animale a passeggiare in città, in campagna, a casa di amici: in questo modo le sue esperienze miglioreranno notevolmente e il suo futuro approccio con il mondo e il cane crescerà di sicuro più equilibrato. E’ di questo che ha bisogno un buon cane da caccia. Tenere sotto controllo la salute del vostro animale è una delle responsabilità più gravi che avete deciso di assumervi nel momento in cui avete scelto di accoglierlo nella vostra casa. Scegliete il vostro veterinario di fiducia e portate il cane per controlli periodici, tenete sempre d’occhio le vaccinazioni, la sverminazione, la presenza di malattie più o meno gravi e pericolose. Normalmente il trucco sta tutto nella prevenzione, come più volte abbiamo detto. Il cane abituato ad essere controllato dal proprio proprietario (durante la pulizia dei denti cui è bene abituare l’animale da sempre, o durante il controllo delle orecchie), sarà un animale che darà ottimi risultati in fase di addestramento, in quanto si affida ciecamente alle attenzioni del proprio padrone. Naturalmente abituate l’animale ad un’alimentazione sana e regolare che si basi su cibo secco o umido a vostra preferenza.
Creato un legame di fiducia con l’animale potrete partire direttamente con l’addestramento. Ricordate che anche quando insegnate al cucciolo il significato del “no”, per vietare una data azione, o del “qui”, per richiamarlo, lo state addestrando. E’ bene dunque che lo ricompensiate con abbondanti carezze ogni qual volta reagisce positivamente al comando. Dopo le dieci settimane di vita potrete iniziare ad impartire al cucciolo comandi più complessi come ad esempio “seduto” o “terra”. Ovviamente non esagerate imponendo al cane di rispondere al comando per troppe volte di seguito. Potreste ottenere l’effetto contrario e annoiare il vostro cucciolo che presto abbandonerebbe i vostri sogni d’addestramento. Dovrà per ora esclusivamente capire cosa significano quelle parole, memorizzandole lentamente. Potrete inoltre far divertire il vostro cane con il gioco della piuma che ben si adatta alla razza da ferma. Legate alcune penne d’uccello ad una canna e risvegliare l’istinto dell’animale sarà facile muovendole con lo spago. Anche in questo caso no dovrete esagerare dato che il gioco si basa completamente sulla vista e non sull’olfatto. Questo gioco ben si adatta ai cani da ferma fra le 12 e 14 settimane.
In questa stessa fase si potrà iniziare a sviluppare l’istinto al riporto. Come? Usando una palla da tennis o un calzino imbottito. Praticate “il gioco – esercizio” in un luogo ben delimitato; eviterete in questo modo che il cucciolo scappi con l’oggetto che dovrebbe riportare. Ricordate di non lasciare per nessun motivo l’oggetto del riporto al cane per il suo gioco se volete lo consideri un premio. Altro elemento molto importante da tenere sempre a mente è che il cane, per rispettarvi e seguire le vostre indicazioni, dovrà considerarvi il suo capobranco. Solo in quel caso si dimostrerà un’assistente ubbidente, diversamente non farà altro che impedirvi la caccia risultando particolarmente inutile per la vostra attività venatoria. Questo non significa essere necessariamente un padrone severo, ma imponetevi nel ruolo di capobranco. Come? Non di certo colpendo il cucciolo. Il risultato sarebbe esclusivamente quello di spaventarlo. Il rispetto si guadagna con la costanza.
Segreto dell’addestramento è inoltre la ripetizione. Il vostro obbiettivo è infatti quello di ottenere, dato un determinato comando, sempre il medesimo risultato. Riproponete spesso lo stesso esercizio stando ben attenti a non annoiare il cane, la cui attenzione è particolarmente limitata. Il comando andrà ripetuto una sola volta in maniera chiara, non più volte in sequenza ed attendete che il cane ubbidisca. Forse non sarà necessario dirlo, ma il cane non possiede un vocabolario ampio come quello umano; dunque ogni comando deve corrispondere ad una sola parola, la più breve e concisa possibile. Inutile alterarsi e urlare quando il cane non afferra un comando troppo complesso, molto meglio semplificarlo. Inoltre un buon addestratore non deve dimostrare d’aver fretta. Si dovrà passare al grado d’addestramento successivo solo quando il cane avrà assimilato perfettamente quello precedente. Frazionate le lezioni in maniera tale che sembrino più brevi e semplici, aiuterete tantissimo il vostro animale da caccia. Tanto per capirci, pretendere che il vostro cane riporti la selvaggina quando ancora non gli è stata insegnata la cerca, la ferma, la correttezza al frullo e al colpo di fucile e il riporto è praticamente utopia.
Uno dei momenti più drastici per il cane non preparato è il colpo di fucile. Perché il vostro cane non sia spaventato dal frastuono è bene che voi lo abbiate addestrato per bene tramite un lungo lavoro preparatorio. Lavoro precedente è certo quello di consentire all’animale di familiarizzare con il mondo animale e con la selvaggina in primo luogo. Come fare? Portate il vostro cane in un campo di addestramento, ce ne sono davvero moltissimi in ogni angolo d’Italia, messi a disposizione del cacciatore dalle aziende venatorie locali. Una volta che il cane avrà capito che il suo obbiettivo è quello di scovare la selvaggina, e avrà preso familiarità ed amore per la caccia, solo a quel punto sarà pronto a familiarizzare con il colpo del fucile. Iniziate con una pistola a salve e lentamente arrivate allo sparo con il vostro fucile da caccia. E’ tutta questione d’abitudine e di fiducia nei vostri confronti.
Il vostro cane sarà pronto per la sua prima battuta di caccia quando risponderà ai pochi e chiari comandi e i vostri gesti. Fra i più utilizzati il comando di chiamata, il và, il dietro, il seduto, il terra e porta. Alla chiamata il cane dovrà immediatamente tornare ai piedi del padrone, con il comando terra si dovrà accucciare a terra con il muso rivolto verso la direzione che aveva imboccato, con il và dovrà riprendere l’azione interrotta seguendo la direzione indicata dalla mano del padrone. Con il comando dietro il cane tornerà ai piedi del padrone interrompendo qualsiasi azione iniziata, con il seduto dovrà sedersi sulle zampe posteriori e con il comando porta ovviamente dovrà riportare il selvatico catturato senza danneggiarlo.
Giornalista e fondatore di Caccia Passione. Correva l'anno 2002 quando diedi vita al portale internet, mettendo a frutto tre grandi passioni, quella in lettere moderne, l'altra per l'informatica e altresì per l'attività venatoria. Negli anni Caccia Passione è divenuto testata giornalistica ove oggi scrivono le migliori "Penne" giornalistiche d'Italia.
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