L’invecchiamento è purtroppo inevitabile, ma possono esserci anche malattie o altri fattori che rendono questi cani non più idonei alla caccia. Ecco perché potranno avere una nuova occasione per rendersi utili, un esperimento a cui hanno aderito con entusiasmo associazioni come Federcaccia, ArciCaccia, Animal Liberation e Le terre del Branco. L’obiettivo ultimo è il benessere del cane da caccia. I cacciatori dovranno compilare un modulo con i dati degli animali e in questo caso si saprà con precisione quanti ce ne sono, oltre a verificare il microchip: insieme al tesserino sarà consegnato un segnalibro con contatti utili in caso di rinuncia del cane.
Federcaccia e ArciCaccia promuoveranno il progetto nell’ambiente con materiale informativo e organizzando degli incontri per fornire altre informazioni importanti. Animal Liberation e Le Terre del Branco gestiranno invece le adozioni e la pet therapy. A breve, infine, verrà realizzato un libro dal titolo identico a quello dell’iniziativa, “A caccia di una seconda vita”, una raccolta di storie cinofile scritte da cittadini e cacciatori che vorranno dare il loro contributo.