In attesa del calendario venatorio 2016-2017 relativo alla Campania, le associazioni di categoria hanno pubblicato una nota ufficiale per far sapere come dovrebbe essere strutturato nella maniera corretta. Si tratta dei presidenti regionali di ArciCaccia, Italcaccia, Anuu Migratoristi ed Ente Produttori Selvaggina. Entrando più nello specifico, è stata chiesta la chiusura della stagione della caccia al 30 gennaio per alzavola, canapiglia, folaga, germano reale, gallinella d’acqua, marzaiola e tordo sassello.
Lo stesso discorso e quindi lo stesso termine temporale vale per il fischione, il mestolone, il frullino e il beccaccino. Il 30 gennaio, inoltre, deve chiudere anche la stagione venatoria relativa a volpe e fagiano in Campania. Ci sono poi altre date che le associazioni venatorie ritengono giuste, nonostante l’assenza di dati certificati. Per la beccaccia, il tordo bottaccio e la cesena non si dovrebbe andare oltre il 20 gennaio del 2017, mentre i giorni ideali per la pre-apertura alla tortora sono il 1°, 4 e 7 settembre 2016, mentre per i corvidi il 1°, 4, 7, 11 e 14 settembre.
Nel comunicato è stato sottolineato soprattutto come debba essere mantenuta la programmazione già adottata nelle aree Natura 2000, così da evitare contrasti con la legge attualmente in vigore. I presidenti regionali hanno poi auspicato la previsione di un criterio di rotazione delle squadre nelle battute di caccia al cinghiale, senza dimenticare l’aumento del carniere.
Le aree di caccia specifica sono state definite “non omogenee” nei distretti e comprensori provinciale, di conseguenza la rotazione viene vista come l’unico strumento utile per garantire la gestione sostenibile dell’ungulato. In aggiunta, sempre in riferimento ai cinghiali, i cacciatori devono essere formati in modo adeguato, così da creare la filiera sicura relativa alla carne di selvaggina. Le proposte sono giudicate dalle stesse associazioni “responsabili e non populiste”, in grado da far andare a caccia in assenza di ricorsi o procedure di infrazione.