Attraverso il confronto avvenuto anche alla presenza dei competenti Uffici Regionali si è cercato di confutare con dati scientifici ed argomentazioni tecniche i motivi che a dire di quest’ultimi non permettono l’esercizio ad alcune specie cacciabili per almeno tre giorni nel predetto periodo di preapertura. Tale discussione, pur non avendo ottenuto l’esito sperato dalla maggior parte dei cacciatori campani ha, comunque, permesso di poter aprire un utile dibattito con l’assessore ed i suoi uffici regionali non solo sulla possibilità di rivedere tale decisione per il prossimo anno ma anche sulle molteplici problematiche del mondo venatorio campano.
A tal uopo tutte le associazioni presenti si sono rese disponibili ad incontri periodici attraverso i quali poter partecipare e supportare eventuali processi decisionali che riguardano l’attività venatoria, questo al fine di evitare a tutti i cacciatori campani delle ingiuste restrizioni. Si auspica, pertanto, che le future decisioni regionali in materia venatoria siano più attente alle esigenze del mondo venatorio e non basate su mere scelte politiche e burocratiche difficilmente condivisibili (Arci Caccia, Enalcaccia, Federcaccia, ANLC, ANUUMigratoristi e Italcaccia).