La Federcaccia provinciale di Bergamo ha commentato la camminata di disturbo alla caccia organizzata nei giorni scorsi in vista dell’avvio della stagione venatoria 2018-2019. Ecco il testo del comunicato: Il 16 settembre aprirà la stagione venatoria. Su diversi social network e per via informatica è stata annunciata l’organizzazione a Bergamo di una “camminata di disturbo alla caccia” per il medesimo giorno: il ritrovo è fissato per le ore 4,00 al piazzale della Malpensata a Bergamo. La manifestazione è organizzata dal sedicente Collettivo “Resistenze al nanomondo”.
In particolare a Bergamo l’organizzazione fa dichiaratamente riferimento allo “spazio di documentazione La Piralide”. Sul volantino si legge testualmente che i manifestanti vorrebbero trovarsi sui luoghi di caccia prima dei cacciatori, al fine di essere ivi prima che sia sparato il primo colpo. Plausibile che i manifestanti si recheranno presso appostamenti fissi di caccia: peraltro alcuni appostamenti nei dintorni di Bergamo città già nella passata stagione venatoria furono oggetto di atti vandalici (o meglio di veri e propri atti di devastazione). A parere di chi scrive l’organizzazione di una simile manifestazione rappresenta un pericolo per l’ordine pubblico: è notorio che i manifestanti più facinorosi appartenenti ad associazioni animaliste/vegane hanno spesso atteggiamenti violenti nei confronti dei cacciatori e cercano appositamente lo scontro fisico mediante atteggiamenti provocatori.
Inoltre la Legge Regionale 26/93 prevede espressamente che la deliberata attività di disturbo della caccia sia sanzionata anche con una sanzione amministrativa, ferme restando la possibile integrazione di ipotesi di reato. Del resto la caccia è attività non solo lecita, ma addirittura oggetto di apposite concessioni statali e regionali previo pagamento delle relative tasse, e trattasi dunque di attività riconosciuta e tutelata dallo Stato: l’impedimento violento della caccia (e la violenza va ovviamente intesa in senso lato, a partire dal “picchettaggio” di appostamenti e zone destinate per pianificazione faunistico venatoria alla caccia sino al deliberato e perpetrato disturbo) integra dunque certamente il reato di violenza privata, come peraltro già ritenuto in altri casi dalla Procura della Repubblica, e, pertanto, l’organizzazione della manifestazione già di per sé sarebbe da ricondurre all’ipotesi di reato di istigazione a delinquere.
Fermo restando che si invitano persone a tenere condotte espressamente sanzionate anche in via amministrativa dalla Legge Regionale 26/93: di fatto come se si organizzasse un raduno di automobilisti con l’intento deliberato di circolare superando i limiti di velocità o per passare con il rosso per le vie cittadine. Tale condotta, unitamente agli scopi del collettivo pubblicati sulla pagina internet citata (che vanno ben oltre il disturbo della caccia), dovrebbero peraltro far temere che la “CAMMINATA DI DISTURBO ALLA CACCIA”, il successivo “PRANZO” e la conclusiva “ASSEMBLEA – INCONTRO ANTISPECISTA” possano tramutarsi in veri e propri assembramenti sediziosi, volta la dichiarata ostilità del Collettivo Resistenze al Nanomondo all’ordine costituito.