Il disegno di legge “Cirielli” è stato presentato in questi giorni alla Camera dei Deputati, come preannunciato dalla neoeletta deputata Maria Cristina Caretta, esponente di Fratelli d’Italia e presidente di CONFAVI. Si tratta di un Ddl che promette di riformare la Legge Nazionale sulla Caccia, la 157 del 1992. Ora si conosce qualche dettaglio in più sul testo.
In base a quanto si è potuto leggere, i titolari della licenza di porto di fucile a uso venatorio e in possesso del tesserino regionale possono andare a caccia di fauna selvatica stanziale nelle Unità Territoriali di Gestione a cui ha avuto accesso, ma anche alla migratoria. In quest’ultimo caso il prelievo riguarda l’intero territorio regionale che comprende la residenza del cacciatore.
I possessori della licenza di caccia, poi, potranno esercitare l’attività venatoria relativa alla migratoria per non più di trenta giornate in totale (nel corso di ogni stagione venatoria e in tutta Italia per la precisione). L’obiettivo del disegno è quello di svecchiare la normativa venatoria, visto che la Legge Nazionale sulla Caccia è stata varata nell’ormai lontano 1992 e non esistono altri paesi nell’Unione Europea con un testo tanto lontano nel tempo. Ora si attendono altre precisazioni sulla norma presentata in questi giorni.