Calibri da Caccia – Ecco Alcuni Tra i Maggiori Consentiti e Non..: Nell’ambito dei calibri da usare per la caccia esiste ancora molta confusione. Diciamo che i dubbi e le perplessità vanno di pari passo con il numero dei calibri dei fucili sono tantissimi.
Usare un fucile da caccia con un calibro vietato dalla legge porta, infatti, al rischio del ritiro della licenza, oltre a eventuali sanzioni inflitte dall’autorità pubblica territoriale che applica le norme sulla caccia. Ma quali sono i calibri vietati per la caccia?
Attualmente, i calibri assolutamente vietati per la caccia sono quelli superiori al 12 per i fucili a canna liscia e quelli inferiori a 5,6 millimetri e con bossolo a vuoto di altezza inferiore ai 40 millimetri per i fucili a canna rigata. Questa regola si evince espressamente da quanto indicato nell’articolo 13, comma 1 e 2, della Legge nazionale sulla Caccia( Legge 157/92), dove è scritto:
“ 1. L’attività venatoria è consentita con l’uso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce, di calibro non superiore al 12, nonchè con fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40.
2. E’ consentito, altresì, l’uso del fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6, nonchè l’uso dell’arco e del falco.”.
Ogni altra interpretazione che esula dai contenuti della norma rischia di configurare il reato di bracconaggio. Tra i calibri che, secondo la legge, sono assolutamente vietati per la caccia rientrano quelli calibro 22 e affini, ovvero calibro 22 LR, 22 Hornet , 22 Magnum e .221 Rem. Si tratta di calibri che consentono solo un uso di cartucce di diametro inferiore ai 5,6 millimetri, e anche se è possibile usare calibri superiori, l’altezza a vuoto del bossolo, cioè la lunghezza, si attesta sui 35 millimetri e difficilmente raggiunge i quaranta Purtroppo, esiste anche chi tenta di aggirare le norme incamerando, a fini venatori, cartucce legali in fucili calibro 22.
Questa pratica non è solo scorretta, perché effettuata in violazione delle regole, ma anche pericolosa. Sparare, ad esempio, cartucce caricate con bossoli più lunghi della canna del fucile, è molto rischioso, perché può anche far saltare la camera stessa.
Calibri da Caccia: Nella scelta del fucile da caccia bisogna dunque attenersi al calibro consentito dalla legge.
Questi i Maggiori Calibri Utilizzati in Italia: Nei fucili a canna liscia, i calibri ammessi sono il 12, il 16, il 20, il 24, il 28, il 32, il 36, i calibri 6 mm e 9 mm (percussione anulare) di tipo Flobert e l’ 8 mm (percussione centrale); mentre in quelli a canna rigata sono tutti quelli da .222; .223 fino al 7x64mm, il 9,3 x 62 , il 9,3×74, l’ 8×57, il 9,3x74R, il .308, .30-06, l’8x57JRS, il .300WM, il .338LM ed il .243. Questi calibri sono usati anche in modelli di fucili chiamati “Express”. Si tratta di armi con calibri molto potenti usati per abbattere animali pericolosi e a breve distanza. Ricordiamo che in alcune regioni italiane, ci sono delle restrizioni o eventuali concessioni non previste dal presente articolo che va preso come puramente informativo, infatti in Provincia di Reggio Emilia il proiettile russo 7,62 x 39 è proibito, pertanto vi invitiamo a verificare sempre quanto legiferato ove si ha la propria residenza venatoria.
Alcuni fucili a canna rigata vengono prodotti anche nel calibro 22. Questo calibro, lo ricordiamo, è assolutamente vietato per la caccia, mentre è consentito per il tiro sportivo. Nonostante la legge si esprima molto chiaramente sulla tipologia dei calibri nei fucili da caccia, esistono casi in cui si è ravvisato l’uso venatorio di fucili a canna rigata in calibro 22. Queste armi sono usate, illegalmente, dai bracconieri perché sparano colpi anche a lunghissima distanza e con rumori bassissimi. Nei fucili calibro 22, infatti, il silenziamento dei proiettili è massimo e, addirittura, alcuni fucili con questo calibro vengono dotati di apposito silenziatore ( altra pratica vietata in Italia).
I fucili calibro 22, oltre a non essere usabili per scopi venatori, sono armi che non garantiscono la stessa resa balistica degli altri calibri. Solitamente, queste armi sono considerate quasi dilettantistiche ed è per questo che vengono autorizzate solo per i tiri sportivi. In genere, anche per la caccia alla grossa selvaggina sono da preferire fucili calibro 12, utilizzabili per qualsiasi tipo di caccia, sia piccola che grossa. I calibri potenti, infatti, anche se autorizzati e facili da usare negli spari a lunga distanza e a breve distanza, rischiano di “maciullare” letteralmente il selvatico, facendo addirittura entrare la palla da una parte del corpo dell’animale e facendola uscire da un’altra.
Tra i vari calibri ammessi dalla legge bisogna scegliere sempre quelli più adatti al tipo di caccia che si andrà a praticare e al tipo di selvatico da colpire. Nella caccia al cinghiale è da preferire una carabina semiautomatica con caricatore a più colpi, mentre per la caccia al cervo o al camoscio va bene un fucile bolt action, ovvero una carabina ad otturatore girevole e scorrevole. Alcuni fucili da caccia, come i già citati modelli Express, sono prodotti non solo nel potente calibro 9,3×74, ma anche in .375 Holland and Holland Magnum e .418 Winchester Magnum.
Queste armi, però, si usano per la caccia alla grossa selvaggina africana, come leoni, bufali, elefanti, leopardi e rinoceronti. I calibri troppo potenti sono, invece, sconsigliabili per la caccia nostrana, perché troppo eccessivi rispetto alle dimensioni reali del selvatico che si andrà a cacciare.
I fucili Express che consentono di usare munizioni depotenziate ( simili alla carabina) sono, invece, quelli con la sigla R dopo i numeri del calibro, come, ad esempio, il 9,3x74R. Per la caccia alla migratoria si possono, infine, usare fucili semiautomatici, doppiette e sovrapposti, nei calibri 12, 16 e 20.