La controversa decisione del TAR
Il presidente regionale di Federcaccia Veneto Emiliano Galvanetto, insieme ai suoi omologhi delle altre Associazioni Venatorie regionali – A.N.L.C., Enalcaccia, Arcicaccia, ANUU Migratoristi, E.P.S., Caccia, Pesca e Ambiente, Cacciatori Italiani, si è rivolto all’Assessore Regionale al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi Migratori, Caccia e Pesca del Veneto, Cristiano Corazzari per sollecitare un intervento della Regione in merito al Calendario Venatorio regionale alla luce della decisione del TAR Veneto.
Non solo capanni
Questo il testo: “Ennesimo colpo basso da parte del Tar del Veneto contro il calendario venatorio. Passano gli anni ma a farla da padrona, ancora una volta, è l’ISPRA con i suoi pareri che non dovrebbero essere vincolanti ma che per il tribunale amministrativo regionale sono praticamente “legge”. Non bastavano i già noti problemi con i capanni, con le annotazioni dei capi e coi controlli partiti da Roma che già l’anno scorso hanno portato molti cacciatori a rimanere a casa, ora che stiamo entrando nel vivo della stagione siamo costretti a non praticare la nostra passione a causa di un pregiudizio ideologico contro la caccia che traspare dai pareri ISPRA e conseguenti pronunciamenti dei TAR assolutamente di parte”.
Pronto intervento
“Le presenti associazioni Anlc, Enalcaccia, Arcicaccia, Anuu., Eps, Cpa, Cacciatori Italiani e Fidc, facenti parte della cabina di regia allargata, consapevoli che tale problema debba essere risolto in primis dal governo nazionale e dal Parlamento Europeo, chiedono alla Regione Veneto di intervenire prontamente e nel più breve tempo possibile per adottare idonei provvedimenti per ripristinare il più possibile le disposizioni di caccia già stabilite nel calendario venatorio, ridando dignità al mondo venatorio veneto che ha regolarmente pagato per un diritto che gli viene adesso negato”.