Veneto: deliberato il nuovo Calendario Venatorio 2010-2011 scoppia lo scontro tra Pdl-Confavi e Lega-Federcaccia
Ci hanno provato per tre settimane, a trovare un accordo, rinviando per due volte la delibera che pure doveva essere approvata entro il 15 giugno. Ieri alla fine la delibera sul nuovo calendario venatorio 2010-2011 è stata votata dalla Giunta veneta, ma solo «a maggioranza da una Giunta spaccata a metà», si affretta a rendere noto l’associazione Anc-Confavi con un duro comunicato che preannuncia azioni di protesta e forse anche legali. Morale: emerge chiara una contrapposizione politico-venatoria che vede da una parte Lega-Federcaccia e dall’altra Pdl-Confavi.
DOPPIA DELIBERA E CI SARÀ PURE IL CINGHIALE. Nel consueto dopo-giunta, l’assessore Daniele Stival ha presentato le due nuove delibere approvate. Il nuovo calendario venatorio dà quel “primo passo” di devoluzione preannunciato nei giorni scorsi, nel senso che ha dato spazio alle diverse proposte delle Province. Morale: da settembre quest’anno resta più o meno tutto uguale per le province di Verona, Vicenza e Belluno – «scrivetelo chiaro che per il Vicentino non cambia nulla», rimarca l’assessore leghista Roberto Ciambetti – mentre ognuna delle altre ha indicato sue disposizioni specifiche. In particolare emerge che nel Trevigiano, invece del solito calendario per cui la caccia alla fauna stanziale si fa per tre giorni la settimana scelti dal cacciatore nell’ambito di cinque giornate (sono esclusi martedì e venerdì), si caccerà solo il mercoledì e la domenica. Per il resto, Stival sottolinea che è stata inviata al Consiglio regionale la proposta di legge per applicare la “caccia in deroga”, e che sulla nuova caccia al cinghiale è in arrivo un provvedimento specifico.
CONFAVI NON CI STA: È GUERRA. Non fa tempo a parlare, Stival, che in contemporanea la presidente Maria Cristina Caretta della Confavi (cacciatori che fanno riferimento all’eurodeputato del Pdl Sergio Berlato e all’assessore Elena Donazzan) dirama un duro comunicato. Confavi accusa la Lega nord di aver imposto la delibera, e prosegue: «Significativa la posizione assunta all’ultimo momento dai vertici della Federcaccia regionale che hanno voluto defilarsi dalla posizione di netta contrarietà unanimemente assunta da tutte le altre associazioni facenti parte del Coordinamento regionale, segno inequivocabile dell’accordo tra i vertici Federcaccia e Lega Nord». «Si comincia a provocare la babele venatoria nel Veneto», attacca Caretta, che vede nella delibera la sola tutela «di interessi clientelari di alcuni dirigenti venatori piuttosto che tutelare i diritti della stragrande maggioranza dei cacciatori veneti». Morale: la Confavi annuncia una «grande manifestazione regionale di protesta da tenersi entro la fine di luglio sotto le sedi della Giunta e del Consiglio regionale del Veneto oltre a riservarsi il diritto di impugnare il calendario venatorio di fronte alle sedi competenti».
TOSI (FEDERCACCIA): «VA BENE COSÌ». Passa neanche un’ora e arriva la risposta. La Federcaccia del Veneto, con il suo presidente Flavio Tosi (il sindaco leghista di Verona) esprime «grande soddisfazione per l’approvazione del calendario venatorio» da parte della Giunta regionale. In una nota Federcaccia ringrazia la Regione e l’assessore Daniele Stival «per il metodo utilizzato di coinvolgere gli Ambiti Territoriali (Atc) e le Province nella stesura dello stesso e conseguentemente di ascoltare le varie istanze del mondo della caccia». Il prossimo anno tale metodo verrà ulteriormente affinato, secondo quanto ha riferito lo stesso assessore a Tosi, «nel senso che essendoci molto più tempo a disposizione per la redazione del futuro calendario vi sarà un ancor più intenso meccanismo di coinvolgimento e di piena condivisione nelle scelte».P.E.
fonte: https://www.ilgiornaledivicenza.it