doppia apertura o apertura unica?
Con un Odg i consiglieri Provinciali Franco Granocchia (Idv) e Massimiliano Capitani (Pd) intervengono sul Calendario venatorio 2010/2011. Nel documento i consiglieri impegnano il Presidente della Provincia e la Giunta Provinciale a riprendere immediatamente un confronto con la Regione Umbria sul tema del Calendario venatorio, in modo da elaborare una proposta che tenga nel giusto conto le esigenze più sentite dal mondo venatorio, proposta che sia la più possibile aderente al calendario venatorio elaborato nell’anno 2006/2007, compresa l’apertura entro prima settimana di settembre.
Capitani e Granocchia infine chiedono la convocazione della Commissione Consiliare (III Commissione) dell’Assessore Regionale competente Fernanda Cecchini per addivenire ad una soluzione realmente partecipata e unitaria. “Nel mese di settembre 2009 il Consiglio Provinciale – spiegano nel documento Capitani e Granocchia – ha approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale si chiedeva un giorno di apertura unica per la stagione venatoria in Umbria. Tra i punti vari analizzati dalla suddetta proposta (diversa concezione della mobilità venatoria, nuovo regime di deroghe per alcune specie, etc.) uno di quelli di maggior rilievo comprendeva la possibilità per i cacciatori di abbattere diverse specie di animali oltre alla tortora e al colombaccio. L’apertura della caccia a due sole specie ha causato una pressione venatoria tale da mettere a rischio la presenza stessa delle due specie sopra citate nel nostro territorio. Alcune associazioni venatorie tra le quali Federcaccia ed Enalcaccia si sono espresse favorevolmente in merito alla possibilità di un’apertura unica e che nella stagione 2006/2007 questa fu già sperimentata con ottimi risultati. Da notizie in nostro possesso – affermano i consiglieri – la Regione Umbria starebbe in questi giorni elaborando un Calendario Venatorio che ripropone il criterio della doppia apertura. Tale criterio della doppia apertura appare chiaramente penalizzante rispetto a tutte le tipologie di attività venatoria con un’inopportuna distribuzione temporale delle possibilità di caccia e con un approccio che tiene poco conto della necessaria tutela di determinate specie”.
fonte: www.tuttoggi.info