Ecco i dettagli della nota dell’associazione: “Il Calendario Venatorio siciliano, già bloccato dal Tribunale Amministrativo Regionale, non ha superato nemmeno il vaglio del secondo grado di giudizio e quindi, resta in vigore la sospensiva che ha stravolto l’impianto del provvedimento.
Si tratta di un epilogo del tutto prevedibile – questa la risposta fatta pervenire per bocca di Francesco D’Elia – quando, alla riunione del Comitato Faunistico Venatorio, il Consulente Tecnico dell’Assessore alla caccia, nonchè al tempo Presidente del Sindacato Nazionale dei Cacciatori, presentò il Calendario Venatorio 2018/19 il mio commento fu il seguente: «Per i cacciatori non è buono, è buonissimo. Ma siamo sicuri che quando qualcuno lo impugnerà passerà al giudizio del TAR?»). Nessuno rispose… e l’Assessore, fidandosi del suo consulente, ha pubblicato il Calendario. Ebbene, queste sono le conseguenze!!! Alla fine, chi troppo vuole nulla stringe”.