Con ricorso proposto nel mese di agosto 2021 le Associazioni Legambiente Sicilia, WWF Italia Onlus e LIPU hanno adito il TAR Sicilia – Catania e impugnato il Decreto Assessoriale con cui l’Assessorato Regionale per la Regione Siciliana all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea ha approvato il calendario venatorio 2021/2022. Al fine di difendere la legittimità del calendario venatorio, l’UN.A.VE.S. (Unione Associazioni Venatorie Siciliane) ha conferito incarico agli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza del foro di Palermo, che spiegheranno difese nel predetto giudizio, pendente dinanzi al TAR Sicilia, sede di Palermo. Già nel corso del 2018 il CGA, sulla scorta delle difese di UN.A.VE.S. aveva nominato un Consulente Tecnico con il compito di valutare se le previsioni del calendario venatorio regionale non in linea con il parere ISPRA fossero legittime. Nel 2020, inoltre, sulla scorta delle difese di UN.A.VE.S., assistita sempre dagli avvocati Rubino e Valenza, il CGA aveva accertato che “il parere dell’I.S.P.R.A. non contemplava alcuno specifico vincolo che dalla Regione possa dirsi immotivatamente inosservato”. In tal modo, il CGA aveva posto un ulteriore importante paletto a contenimento delle pretese delle associazioni ambientaliste. Sulla scorta degli importanti provvedimenti già ottenuti in passato, pertanto, ancora nell’anno in corso si protrae un annoso conflitto che pone sempre al centro il tema della definizione del margine di discrezionalità della Regione siciliana rispetto alle prescrizioni ISPRA, nonché rispetto alla valutazione dei presupposti per l’apertura dell’attività venatoria. Il TAR Sicilia ha fissato la camera di consiglio per il 27/10/2021, giorno in cui si dovrà intervenire ancora una volta per stabilire l’ampiezza dei poteri dell’Amministrazione regionale sui contenuti del calendario venatorio, e per converso sui limiti posti dalla normativa statale alle attività delle regioni.
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