Il Calendario Venatorio 2014-2015 della Regione Liguria è stato parzialmente sospeso dal Tar a seguito dell’ennesimo ricorso ambientalista. Bruzzone, “Problema di credibilità dello Stato”.
La seconda è relativa alla caccia agli ungulati (caprioli, daini, camosci, cinghiali): dovrà essere effettuata con munizioni atossiche (cosiddette palle monolitiche generalmente in rame) per evitare la contaminazione delle carni con minuscoli frammenti delle palle di piombo, sulla base di numerosi recenti studi tossicologici evidenziati dallo stesso Ispra. Anche per la scorsa stagione di caccia il Tar Liguria aveva formulato analoghe censure.
In terzo luogo, la mancata indicazione di un carniere (numero massimo di capi abbattibili giornalmente) per alcune specie, tra cui il “colombaccio”, specie selvatica intensamente cacciata in autunno da palchi sopraelevati in varie aree costiere della Liguria. Va fissato un numero di capi abbattibili giornalmente. Erano costituite in giudizio la Regione e quattro associazioni venatorie. “Un atteggiamento meno sprezzante dell’ex assessore regionale Briano e delle principali forze politiche avrebbe consentito la stesura di un provvedimento più aderente ad esigenze di tutela della fauna e di legittimità dell’atto”, commentano le associazioni ricorrenti.
A seguito della decisione del Tar sul nuovo Calendario Venatorio regionale il consigliere regionale della Lega Nord e Cacciatore, Francesco Bruzzone, ha auspicato, “Si deliberi un nuovo Calendario Venatorio con provvedimento legislativo. Questa volta dovrà emergere la verità”. Proseguendo Bruzzone ha dichiarato, “Il TAR si è espresso nel merito, ha dato indicazioni precise e molto più chiare rispetto alle vaghe sospensive a cui eravamo abituati. Nel merito, alcune osservazioni sono poco sostanziali, per quanto concerne il carniere giornaliero di alcune specie, o per la data di inizio addestramento dei cani”.
Il consigliere leghista si è poi espresso sulla questione delle munizioni al piombo, “Più problematico, sotto il profilo dei contenuti, è il divieto di uso delle munizioni di piombo per la caccia agli ungulati e, a tal proposito, rilevo che a sostegno di questo divieto il TAR parla di una generica pericolosità del piombo, facendo anche riferimento all’avvenuta eliminazione dei carburanti: se dovesse passare questo principio generico di tossicità del piombo, mi domando quante sarebbero le case liguri e genovesi che dovrebbero essere evacuate perché servite da acqua pubblica tramite tubazioni in piombo. L’argomento, pertanto, merita una riflessione ben più ampia, e soprattutto dei chiarimenti di carattere agroalimentare, chimico e ambientale che superano le valutazioni di carattere giuridico. Appare inoltre curioso apprendere che qualsiasi tipo di cane, esclusi quelli posseduti dai cacciatori, possano essere liberati in campagna in qualsiasi momento dell’anno. Una sorta di discriminazione per chi è cacciatore, quasi paradossale”.
La proposta del Consigliere Regionale del Carroccio a seguito della decisione del TAR è quella di “Ri-deliberare, seguendo le dovute procedure, un nuovo Calendario Venatorio tramite un provvedimento legislativo, così come indicato dallo stesso Consiglio Regionale con l’approvazione unanime di un preciso ordine del giorno avvenuta qualche mese fa. Questo, per dare la dovuta certezza a chi praticherà la caccia la prossima stagione, e si accinge nelle prossime settimane a pagare tasse statali, regionali, polizze assicurative, quote di partecipazione sociali, quote di partecipazione agli ambiti territoriali di caccia, e ai comprensori alpini”.
“La procedura è già avviata, grazie al deposito precauzionale di una proposta di legge del sottoscritto avvenuta alcune settimane or sono: questa volta dovrà emergere la verità, e verrà smascherata la posizione della maggioranza che governa la Regione”, ha affermato Francesco Bruzzone.
30 luglio 2014
Fonte: IVG – Ufficio Stampa Francesco Bruzzone