Calendario Venatorio Regione Lazio, i cacciatori della Provincia di Viterbo attaccano l’assessore Birindelli.
Il Calendario Venatorio, appena pubblicato dalla Regione Lazio, registra i primi commenti negativi ma stavolta ad attaccare l’assessore regionale Angela Birindelli non sono gli ambientalisti ma i cacciatori della Tuscia.
I presidenti dei due ATC di Viterbo e associazioni, Antonino Corsini e Giuseppe Pilli, in un proprio comunicato esprimono il loro dissenso nei confronti del nuovo Calendario Venatorio approvato dalla Regione Lazio e nei confronti dell’assessore regionale Angela Birindelli.
“E’ possibile che, nel rispetto del ruolo istituzionale che le viene affidato, l’assessore regionale Birindelli – scrivono in un comunicato i due presidenti delle Atc viterbesi Antonino Corsini e Giuseppe Pilli – non senta la necessità di confrontarsi ufficialmente con le rappresentanze vere ed istituzionali del mondo venatorio di questa provincia e preferisca “i colloqui” con chi non ha rappresentanza reale e soprattutto non ha riconoscimenti istituzionali di sorta?
Possibile che in due anni l’assessore Angela Birindelli non abbia sentito la necessità di coinvolgere almeno in un incontro i rappresentanti dei due Atc di questa provincia che gestiscono il territorio rappresentando le istanze del mondo venatorio, delle associazioni agricole, degli enti locali e degli ambientalisti?
Brillando invece per la sua totale latitanza rispetto alle problematiche che abbiamo comunque sollevato e preparandosi a firmare, come per gli anni trascorsi, accordi di interscambio con le altre regioni estremamente dannosi per i cacciatori ed il territorio viterbese”.
Le domande dei due presidenti però non si fermano qui. “Si rende conto l’assessore Birindelli – continua la nota – che con questo calendario e con gli accordi interregionali, dovranno essere ancora una volta gli Atc a porre rimedio a una situazione che consentirà ad ulteriori duemila cacciatori di fuori regione, oltre alle migliaia del Lazio, di effettuare la preapertura, di non cacciare in giorni fissi a settembre, di poter cacciare la migratoria in forma vacante a gennaio e di poter effettuare la posticipazione della chiusura ad alcune specie che investe la prima decade di febbraio?” Pensano che i cacciatori e gli agricoltori della provincia di Viterbo saranno soddisfatti? Pensano che il territorio ne trarrebbe giovamento? La gravità di queste problematiche ci obbliga a definire forme di tutela e protezione per il territorio della nostra provincia e dobbiamo registrare su questi temi la condivisione piena della quasi totalità del mondo venatorio e l’impegno costante dell’assessore Simeone”.
“Per quanto riguarda il piano faunistico venatorio provinciale – continuano Pilli e Corsini -, il percorso avviato, da oltre un anno, dall’assessore alla caccia di Viterbo, definito attraverso la responsabilizzazione degli Atc e del mondo venatorio, si è ormai concluso e la bozza di piano è pronta per l’iter politico-amministrativo che inizierà alla ripresa dei lavori della commissione agricoltura provinciale.
Sono consapevoli – concludono – che questo calendario venatorio, analogamente allo scorso anno, rischia di legare indissolubilmente il corretto svolgimento della stagione venatoria al susseguirsi di ricorsi amministrativi e contenziosi che sicuramente verranno avanzati da una parte del mondo ambientalista?”
Fonte: TusciaWeb