Sono anni che insistentemente abbiamo avanzato richieste alla Regione Emilia Romagna per migliorare il prelievo venatorio e per eliminare assurde preclusioni. Il colombaccio in pre-apertura, sono almeno tre anni che lo chiediamo e, dopo essere stati osteggiati anche da una parte delle associazioni venatorie, oggi vediamo finalmente riconosciute le nostre ragioni. Certo comprendiamo il malumore di chi voleva arrivare al 31 gennaio ma se non cambiamo la legge 157 del 1992 il periodo non si può allungare. L’uso dei richiami, escluso quelli vivi, per la caccia allo storno senza ricorrere a stratagemmi di ogni genere.
Le tre giornate a scelta e non più fisse per la migratoria per tutta la stagione, finalmente caduta la favola che questo avrebbe determinato una pressione venatoria maggiore. Come accogliamo con soddisfazione la modifica alla assurda previsione di dovere aprire e chiudere le giornate di caccia in deroga utilizzando un apposito sito internet, previsione rimasta solo per la comunicazione delle giornate e dei capi prelevati. Restano ancora altre nostre richieste che continuano ad essere rigettate ma la perseveranza è una nostra caratteristica, continueremo ad insistere per portarci a casa altri risultati, inviandole ufficialmente e trasparentemente per i canali ufficiali pur non avendo canali di relazione preferenziali o, come qualcuno dice, “confidenziali”.
Siamo soddisfatti che anche coloro che via via nel tempo si sono accodati alle nostre richiesta, oggi gioiscano per le note positive ma forse un pizzico in più di umiltà e di consapevolezza che non sono solo loro ad avere una testa pensante e una elaborazione tecnico scientifica da spendere non guasterebbe certamente. Ma tant’è, questo protagonismo sempre e comunque non ci sorprende, certamente non ci indispone ed in ogni caso il nostro unico obiettivo di lavorare per la caccia e per i cacciatori non viene per nulla scalfito. Sarebbe veramente ora che la Regione riattivasse la consulta venatoria regionale per potere avere un reale confronto di idee e di proposte e per lavorare negli organismi previsti dalla legge e non nei corridoi della “politica” (Fonte: Libera Caccia Emilia Romagna).