Dopo settimane di polemiche e le pesanti ripercussioni subite sulla chiusura anticipata ad alcuni specie migratrici, la battaglia legale dovrà portare i giudici del TAR ad esprimersi sul merito dei contenuti di un ricorso che rischia di aprire precedenti insidiosi, non solo per la Toscana, ma più in generale per l’articolazione dei vari calendari venatori delle Regioni. Il lavoro svolto in questi mesi dallo studio legale incaricato ha portato alla stesura di una ampia memoria che rappresenterà l’ossatura delle argomentazioni che verranno sostenute in aula. Una disamina articolata sul tema relativo al calcolo dell’arco temporale, con particolare riferimento alle specie oggetto di pre-apertura e la corretta interpretazione del parere Ispra del 17 settembre 2010.
La ferma contestazione sulla genericità delle argomentazioni di natura cautelare accolte dal Consiglio di Stato, relativamente ai tempi di prelievo della beccaccia. La Regione in sede di stesura del calendario 2018/2019 aveva supportato la previsione del prelievo della specie al 31 gennaio a fronte di dati, monitoraggi, articolati in 10 anni di studi che andavano a superare i rilievi critici imposti dal parere Ispra. Quest’oggi dunque si determinerà un passaggio decisivo dal quale non potranno prescindere le future valutazioni sul prossimo Calendario venatorio 2019/2020 e sulle proposte da presentare e sostenere nei futuri tavoli di confronto con la Regione Toscana.
Per gli esiti di questa sentenza e per conoscere nel merito il pronunciamento dei giudici, dovremo purtroppo attendere alcune settimane. Per quanto di nostra competenza è evidente come sia stato compiuto il massimo impegno per supportare al meglio questo importante passaggio. Un lavoro concreto, che auspichiamo possa produrre risultati utili per tutti i cacciatori e riconsegnare ad essi la certezza del diritto.