Le Associazioni Venatorie riconosciute regionali, (FEDERCACCIA, ANLC, ENALCACCIA, ARCICACCIA, ANUU, ITALCACCIA, EPS), componenti della Consulta Faunistico-Venatoria Regionale hanno trasmesso, con un atto unitario e congiunto, alla Regione Calabria la proposta tecnica di Calendario Venatorio per la stagione 2022-2023.
Il documento si fa carico di proporre un Calendario che segue l’impalcatura della scorsa stagione, in coerenza con l’art 18 della L 157/92 e fornendo elementi tecnici a supporto affinché, per le specie migratrici, venga confermato il prelievo al 30 gennaio senza nuove limitazioni. Rispetto alla questione dei nuovi Key Concepts le AA.VV. hanno fornito elementi e evidenze scientifiche degli studi portati avanti da Federcaccia con il proprio Ufficio Studi e Ricerche, realizzati anche da Federcaccia Calabria sul tordo bottaccio e pubblicati ed entrati a far parte degli atti scientifici dell’ornitologia professionale.
La proposta delle associazioni venatorie calabresi per il calendario 2022-23
La proposta fornisce indirizzi specifici per garantire il prelievo della tortora in pre-apertura analogamente alle altre regioni che hanno già adottato i calendari e pertanto la Regione Calabria dovrà garantire attraverso il portale Agroservizi una specifica funzione per il monitoraggio del prelievo. Questa modalità specifica di raccolta dei dati di prelievo per la tortora dovrà essere resa operativa e inviata a ISPRA, in quanto è determinante per ottenere un parere favorevole, insieme a dati di miglioramenti degli habitat realizzati attraverso il PSR e gli ATC.
Il documento chiede con forza la necessaria procedura V.INC.A. al Calendario esperita attraverso uno screening di primo livello e che soprattutto vengano recuperate all’attività venatoria tutte quelle aree ZSC che hanno subito limitazioni nella scorsa stagione venatoria.
Ancora illustra e propone anche le modalità per la richiesta del parere Ispra che non potrà essere generico o ignorare le più recenti evidenze scientifiche di carattere transnazionale applicabili al nostro territorio, forniti ed applicati dagli altri Stati membri dell’Unione Europea che presentano caratteristiche ambientali identiche e certamente comparabili.
La proposta che è formulata secondo criteri di sostenibilità, tiene conto delle recenti pronunce del TAR Calabria con particolare riferimento all’ultima sentenza del Marzo scorso sul calendario 2021/22, rispetto alla quale per alcuni punti si è acclarata tanto la validità delle scelte, quanti la giustezza delle tesi difensive di Regione e Federcaccia.
In sintesi, sono state proposte 5 giornate di pre-apertura col prelievo alla tortora in due di queste, al colombaccio ed alla gazza, inoltre è stato chiesto l’anticipo per la quaglia su 2 giornate.
Invariata la data di apertura alla terza domenica di Settembre (18 settembre) con chiusura al 30 gennaio per anatidi, rallidi e volpe.
Mantenute inalterate le date di prelievo apertura 1 ottobre e chiusura 30 gennaio per i turdidi. Mentre per la Beccaccia si è proposta la chiusura al 30 gennaio a differenza delle scorse stagioni che era al 20 gennaio.
Mantenute le date 2 ottobre – 31 dicembre per il prelievo della specie allodola, 18 settembre – 31 dicembre per fagiano, merlo e colombaccio, quest’ultimo dal 1 al 14 gennaio solo per appostamento.
Per la specie cinghiale dal 1 ottobre al 31 dicembre mantenendo i limiti di carniere di 20 capi giornalieri per squadra.
Mantenuta l’estensione del prelievo di alcune specie (Cornacchia grigia e ghiandaia) nella decade di febbraio.
Per le altre specie inserite in preapertura, la data di chiusura deve essere anticipata dopo le ultime sentenze della Consulta sull’applicazione dell’arco temporale massimo, rispetto al calendari della Regione Liguria dell’anno scorso.
Per la specie cinghiale nell’auspicio che il parlamento decida finalmente la modifica della 157 con l’estensione di due mesi di prelievo, si è proposto l’avvio dal 1 ottobre al 31 dicembre.
Vengono conservate tutte le specie cacciabili, e abbiamo appreso che è giunto alla discussione della Conferenza delle Regioni il piano di gestione del moriglione, rispetto al quale sollecitiamo la Regione a fare proprie le osservazioni dell’Ufficio Studi Fidc per farlo rientrare tra le specie oggetto di prelievo venatorio.
Infine abbiamo invitato la regione a chiedere parere all’Ispra con riferimento alle specificità del territorio calabrese, evitando valutazioni generiche non attendibili per la realtà della nostra Regione.