La Federcaccia regionale del Veneto ha indirizzato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, per suggerire alcune pretese in merito al calendario venatorio 2018-2019. Lo stesso Pan ha risposto negativamente e l’associazione venatoria ha ulteriormente replicato. Nella descrizione dell’assessore sono stati trovati errori sorprendenti che non permettono di rendere costruttivo il dialogo. Ecco perchè Federcaccia Veneto ha deciso di precisare diversi aspetti. Per l’allodola c’è da dire che un carniere di 20 capi giornalieri e 50 annuali è possibile per tutti i cacciatori secondo il piano di gestione nazionale e senza alcun onere.
Inoltre, il carniere di 100 capi annuali per i cacciatori specialisti non è stato concesso in quanto la Regione non vuole identificare questi soggetti. La moretta è classificata SPEC3 e non SPEC1 come ha affermato Pan, quindi la specie non è concentrata in Europa. L’argomentazione ISPRA riguarda la possibile confusione con la moretta tabaccata e non lo stato delle popolazioni di moretta. Per questo motivo, peraltro non contemplato dalla Guida alla disciplina della caccia come causa di divieti di caccia alle specie, bisogna considerare la fenologia della moretta tabaccata in Veneto.
Un altro chiarimento è stato fatto per il colombaccio. Per recuperare le due giornate di preapertura proposte è sufficiente sottrarre due giorni dalla normale stagione, che possono essere scelti nelle giornate del 30 e 31 gennaio 2019. Le tendenze demografiche del colombaccio nidificante nelle regioni in cui si attua la pre apertura sono positive da molti anni. Infine, il discorso si è spostato sul combattente. Una sentenza del 2011 ha respinto il ricorso della LAC, sottolineando come la caccia a questa specie in Veneto è legittima nel periodo tra la terza domenica di settembre e il 31 ottobre.