Si è tenuta nel corso della giornata di ieri, mercoledì 29 marzo 2017, la seduta di Commissione per la discussione della bozza del calendario venatorio 2017-2018 dell’Emilia Romagna. La Lega Nord ha deciso di esprimere un parere contrario e il consigliere Massimiliano Pompignoli ha spiegato cosa è successo. I contenuti tecnici non hanno soddisfatto il partito e quindi è stato chiesto di riformulare il testo in molte parti. In particolare, non piace il divieto di utilizzo del telefono cellulare nell’esercizio della caccia, una norma che ha fatto discutere parecchio nei mesi scorsi.
In aggiunta, la Lega ha criticato i periodi e le forme di caccia ad alcune specie. Per beccacce, cesene e tordi bottacci è stata chiesta una proroga per quel che riguarda la chiusura fino al 31 gennaio; per il colombaccio, invece, servirebbe la preapertura. Lo stesso Pompignoli è convinto che queste situazioni siano la causa del calo dei cacciatori emiliani e romagnoli, visto sarebbe stata limitata continuamente la loro libertà.
Il consigliere se l’è presa infine con gli incontri informali che hanno preceduto la stesura del calendario: la Lega non è stata invitata, come anche diverse associazioni venatorie, al punto da far parlare addirittura di “riunioni carbonare”.