Il calendario venatorio dell’Emilia Romagna per quel che riguarda la stagione 2016-2017 è stato l’argomento principale dell’incontro in cui Federcaccia Ravenna ha fatto sentire in maniera chiara e inequivocabile la propria voce. Il Grand Hotel Mattei della città romagnola ha ospitato lo scorso 11 aprile i rappresentati della sezione locale della federazione, alcuni consiglieri regionali e molto pubblico. In particolare, è stato riassunto l’iter, a dir poco travagliato, del nuovo calendario venatorio regionale.
Ad esempio, all’inizio sono state evitate colpevolmente le consultazioni con le associazioni venatorie, salvo poi recuperare gradualmente e in una maniera definita “accettabile”. Tra gli aspetti contingenti c’era l’avvio della caccia di selezione al cinghiale, fissata in calendario per il 15 aprile scorso, con una proposta iniziale di licenziare quanto serviva per i prelievi degli ungulati in generale, una richiesta che è rimasta però inascoltata.
L’assemblea di Federcaccia Ravenna ha rappresentato un momento importante per mettere in luce gli scollamenti all’interno del mondo della caccia nel corso dell’iter di approvazione del calendario stesso. Una situazione del genere non è beneaugurante in vista dei prossimi impegni, in primis la modifica della Legge Regionale numero 8, vale a dire il piano faunistico regionale. Non bisogna dimenticare neanche i cambiamenti da apportare al regolamento della caccia nelle aree di “pre-parco”. La sezione ravennate è pronta ad affrontare gli appuntamenti con forza e competenza.
Ci sono stati anche dei richiami importanti alle associazioni del settore agricolo, utili per sottolineare l’importanza della presenza dei cacciatori per il controllo delle specie che provocano danni alle colture. L’intervento conclusivo è stato affidato a Stefano Merighi, presidente di Federcaccia Emilia Romagna, secondo cui i prossimi appuntamenti sono fondamentali per il futuro della caccia: Merighi si è anche augurato un cambio radicale di atteggiamento da parte della Regione.