Le sezioni regionali dell’Umbria della Federazione Italiana della Caccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi e Arci Caccia hanno diffuso una nota congiunta in merito all’approvazione della bozza di calendario venatorio 2017-2018. Il comunicato si è reso necessario dopo che le associazioni hanno conosciuto le modifiche rispetto alla stesura originaria. I cambiamenti sono stati definiti marginali, ma le sigle venatorie ritengono che siano penalizzanti nei confronti dei cacciatori umbri.
In particolare, non si capisce il criterio usato per dimezzare i carnieri stagionali relativi alla quaglia e all’allodola, un numero che non regge il confronto con le regioni vicine, Toscana e Lazio in primis. Le associazioni, poi, hanno criticato la chiusura della caccia alla quaglia alla data del 31 ottobre, quando negli scorsi anni si era fissato il termine sempre al 31 dicembre. Nella nota si sottolinea soprattutto come queste decisioni siano una offesa al senso di responsabilità dimostrato fino ad ora dai cacciatori umbri.
L’approvazione definitiva del testo è attesa con una certa curiosità mista a scetticismo: le associazioni hanno rivolto un appello all’assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini, la quale dovrebbe essere in grado di rettificare le modifiche senza stravolgere l’intero calendario. Infine, è stato chiesto di non addurre come giustificazione la richiesta di parere da parte dell’ISPRA, obbligatorio ma anche non vincolante.