Calendari Venatori 2011/2012: Legambiente e Coldiretti hanno inviato una nota congiunta al Tavolo nazionale sulla caccia per la revisione di alcuni periodi di caccia.
In occasione della discussione sui calendari venatori avviatasi presso il Tavolo nazionale sulla caccia, coordinato dall’assessore della regione Puglia, Dario Stefano, Legambiente e Coldiretti hanno inviato, a tutti i componenti, una comunicazione, accompagnata da una nota congiunta e dalla formulazione delle proposte in merito alla revisione di alcuni periodi di caccia stabiliti nelle Linee guida dell’Ispra per le specie di avifauna migratorie.
I partecipanti al Tavolo nazionale sulla caccia sono:
– le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano
– Ispra
– UZI
– le Organizzazioni maggiormente rappresentative del settore agricolo (Coldiretti, Confagricoltura e Cia)
– le associazioni Venatorie Nazionali riconosciute (Arcicaccia, Federcaccia, Anuu, Enalcaccia, Italcaccia, Libera Caccia, Ente Produttori Selvaggina)
– le associazioni ambientaliste (Legambiente, Fare Verde, Lipu e Wwf)
– l’Ente Nazionale Protezione Animali
– il Club Alpino Italiano
Legambiente e Coldiretti hanno evidenziato, ai componenti del Tavolo, come si siano sinceramente apprezzate le unanimi, convinte e reiterate affermazioni esternate, nei diversi incontri tenutisi, da parte di tutti i partecipanti di voler giungere alla positiva soluzione dei temi posti in discussione (in ordine: calendari venatori, deroghe e danni da fauna) e, pertanto, si sia ritenuto importante esternare una preoccupazione emersa a seguito dell’ultima riunione.
Il pericolo percepito è che il positivo lavoro avviato e, da tutti auspicato, possa essere inficiato se dovesse prevalere l’interpretazione da parte di componenti del Tavolo, che i contributi richiesti non debbano essere orientati alla ricerca di una posizione corretta (rispetto alle previsioni della legge 157/92 ed ai documenti tecnici forniti dall’ISPRA) e oggettivamente in grado di giungere ad una soluzione di “orientamento politico” mediata, bensì la mera consegna di legittimi quanto inutili “libri dei desideri di categoria”.
Principale vantaggio per chi praticasse tale eventuale interpretazione della concertazione è quello di poter dire di essere, ognuno per la propria parte, il miglior difensore degli interessi, appunto, di parte. Contestualmente, però, ciò renderebbe impossibile una feconda concertazione e, quindi, positivi passi in avanti e la concreta e migliore difesa possibile dell’interesse collettivo (in questo caso il patrimonio naturale, la gestione dell’attività venatoria e la soluzione di un tema – il danno da fauna selvatica– che riguarda il patrimonio comune, ma che oggi é a carico prevalentemente di una sola categoria, quella agricola), rispetto al contesto storico, sociale e ambientale dato.
Legambiente e Coldiretti hanno evidenziato come abbiano sin da subito lavorato per essere costruttivi, ben consapevoli delle attuali enormi difficoltà percepite su singoli aspetti particolari, promuovendo diversi incontri, più volte gentilmente ospitati presso la sede di Federcaccia e mantenuto contatti con molti dei componenti del Tavolo per contribuire a giungere alle prime proposte mediate (quindi, non di una parte, e, perciò, ugualmente scomode a tutti) che potessero facilitare il raggiungimento, in seno al Tavolo, degli unanimemente auspicati risultati positivi nel solco della giusta attenzione all’interesse generale del Paese. In ordine, si é, quindi, discusso di un inquadramento generale che esplicitasse, il perchè e il valore di questa comune ennesima fatica e, quindi, del primo tema posto all’ordine dei lavori del Tavolo (il calendario venatorio).
In questo percorso, sono state espresse diverse disponibilità da parte del mondo agricolo e delle associazioni venatorie.
Pertanto, Legambiente e Coldiretti hanno ritenuto utile presentare subito, ai componenti del Tavolo, i primi due documenti di “orientamento politico”, mediati ed aperti al contributo di tutti, frutto di questo avvio di lavoro, confidando particolarmente in ulteriori fattivi contributi dei rappresentanti presenti al Tavolo sia di Face (Libera Caccia, Anuu-Migratoristi, Enalcaccia e Federcaccia) che di Birdlife (Lipu) che a livello di Commissione Europea sono protagonisti di positive concertazioni e con il sincero auspicio che ciò possa far evitare, al Tavolo nazionale sulla caccia, il paventato pericolo che, appena percepito, si é inteso costruttivamente porre immediatamente e preventivamente all’attenzione di tutti, al solo fine di fugarlo.
Per il momento, le proposte di Legambiente e Coldiretti hanno avuto l’adesione di Fare Verde e di Arcicaccia, nonché un apprezzamento da parte della Referente della Commissione Politiche Agricole della Regione Emilia Romagna.