Calendari Venatori 2012-2013: Liguria, la Regione approva il nuovo calendario annuale valido per l’imminente prossima stagione di caccia.
Il Consiglio Regionale ligure ha approvato nella giornata di ieri il nuovo Calendario Venatorio valido per la stagione venatoria 2012-2013 che va a sostituire il vecchio calendario triennale ritenuto illegittimo dalla Corte Costituzionale sia poiché di durata triennale che poiché adottato con una legge invece di un atto amministrativo come previsto.
Inoltre il nuovo documento di gestione faunistico venatoria recepisce le prescrizioni dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale al fine di scongiurare nuovi ricorsi al Tar.
Secondo il nuovo Calendario Venatorio ligure la stagione venatoria si apre la terza settimana del mese di settembre e cioè il giorno 16. Per quanto riguarda la caccia al cinghiale, il calendario verrà definito da ogni singola provincia.
Sarà possibile esercitare l’attività venatoria per tre giorni la settimana a scelta del cacciatore. Si aggiungono due giornate settimanali per l’esercizio venatorio da appostamento alla fauna selvatica migratoria nel periodo intercorrente fra il 1 ottobre e il 30 novembre. Per la caccia alla beccaccia sarà possibile scegliere due giorni a scelta alla settimana dal 1 ottobre fino al 20 gennaio.
Viene estesa a tutto il mese di gennaio la caccia da appostamento al colombaccio, che nel calendario precedente terminava il 31 dicembre. Non è fissato il carniere massimo specifico del colombaccio.
La legge prevede, invece, misure che garantiscono una maggior tutela dei richiami vivi e stabilisce che la Giunta, in caso di sospensiva del calendario, entro 10 giorni emani un nuovo calendario. Come previsto dalla legge Modifiche alla legge regionale 1 luglio 1994, numero 29 (norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio), qualora il calendario fosse oggetto di un provvedimento sospensivo, la Giunta ha facoltà di vararne un altro in tempi strettissimi, entro dieci giorni dalla sospensione.
Sono stati approvati alcuni emendamenti fra cui uno (primo firmatario Bruzzone) che impone “agli organi di vigilanza di segnare l’avvenuto controllo del cacciatore nell’apposito spazio del tesserino regionale”.
Riguardo all’approvazione del calendario il consigliere Nino Miceli ha spiegato, “I temi che hanno richiesto maggiore impegno in commissione sono stati due: il ritorno a cinque giornate di caccia alla selvaggina migratoria dal 1° ottobre al 30 novembre e la chiusura della caccia al tordo anticipata dal 31 al 20 gennaio. Questo a tutela dei cacciatori, perché c’è il pericolo che altrimenti il Tar possa bocciare il calendario con conseguente sospensione della caccia per un periodo medio-lungo a stagione in corso”.
Proseguendo Miceli spiega ancora, “Pochi giorni fa il Tar ha dato il via libera al calendario della Regione Emilia-Romagna con chiusura anticipata al 20 gennaio, mentre altri calendari con la chiusura al 31 gennaio sono soggetti a ricorsi, i cui esiti dovrebbero essere noti nei prossimi mesi. Ci riserviamo, in caso di sentenze favorevoli, di portare la chiusura al 31 gennaio, impegno che abbiamo formalizzato approvando contestualmente un ordine del giorno in tal senso”.
Inoltre il consigliere, capogruppo regionale del PD, ha voluto annunciare “un percorso fra assessorato e associazioni venatorie, finalizzato a dimostrare lo stato di salute di alcune specie mediante i dati sugli abbattimenti per decadi, così come richiesto dall’Ispra”. Ha continuato infatti Miceli spiegando che “Questo ci permetterà, il prossimo anno, di formulare e approvare il calendario in tempo perché eventuali ricorsi non pregiudichino la stagione venatoria”.
Infine Miceli si è soffermato sulle polemiche in sede di Consiglio per le continue richieste di una parte dell’opposizione di allungare il periodo di caccia previsto dal calendario venatorio ed ampliare l’elenco delle specie cacciabili; il consigliere ha spiegato che si è tratto di “richieste che nella quasi totalità non è stato possibile accogliere in quanto avrebbero esposto il provvedimento alla bocciatura del Tar con conseguente sospensione della caccia a stagione aperta”.