Calabria/Caccia: Prontamente riuniti i vertici Territoriali di Caccia Calabria dopo l’ordinanza emessa dal Tribunale Amministrativo Calabria.
L’ordinanza del Tar Calabria, emessa in data 5 Novembre, con la quale viene disposta la sospensione immediata del Calendario Venatorio, ha fatto infuriare e non poco le associazioni Venatorie presenti sul territorio calabrese. Infatti i vertici Territoriali di Caccia Calabria si sono immediatamente riuniti per discutere dell’ordinanza e per dimostrare il loro sconcerto di fronte a tale sentenza.
L’Associazione Giovani Cacciatori, fa sapere, come spesso le associazioni animaliste ed ambientaliste, sostenute da una parte di opinione pubblica poco informata, sono la causa di sussulti all’interno del mondo venatorio”. Tuttavia le associazioni venatorie ed i Presidenti degli ATC stanno invitando, anche attraverso i propri siti web, gli associati a sospendere l’attività nel rispetto di quanto disposto dalla sentenza emanata dal Tribunale Amministrativo Regionale Calabria.
Si legge sulla nota stampa dell’associazione Giovani Cacciatori – “Mentre il mondo della caccia si sta adeguando, contribuendo sensibilmente ad aumentare le conoscenze delle specie, e mentre la caccia si pone come uno strumento di gestione utile per il monitoraggio degli habitat e per il mantenimento dell’equilibrio in ecosistemi fortemente antropizzati come il nostro il mondo ambientalista irrompe creando slogan e manipolando le notizie”.
Si attende, quindi, la pubblicazione del nuovo calendario venatorio, in verità, già da tempo sollecitato dalle stesse Associazioni Venatorie della Calabria.
I Presidenti degli ambiti territoriali di Caccia fanno sapere che rispetteranno le leggi emanate, ma rimangono fiduciosi e rinnovano il proprio diritto per la loro passione per la Caccia e per la Natura. “Come sempre – conclude l’associazioni Giovani Cacciatori – cercheremo di informare e sensibilizzare correttamente l’opinione pubblica che, troppo spesso, viene strumentalizzata e presa in giro per raggiungere scopi ed obiettivi che hanno poco a che fare con il bene collettivo”.
Fonte: Tirreno News