Una bocciatura senza appello. Si può riassumere in questa maniera il giudizio espresso da Luciano Babbo, presidente della sezione provinciale di Federcaccia Venezia, nei confronti del calendario venatorio 2016-2017 approvato dalla giunta regionale poco meno di due settimane fa. Come riportato da La Nuova Venezia, Babbo ritiene che questo documento abbia annullato le decisioni prese negli ultimi anni dalle assemblee dei soci degli Ambiti Territoriali di Caccia.
Le scelte fatte finora, infatti, avevano tenuto in debita considerazione la consistenza dal punto di vista faunistico e anche la stagionalità del settore agricolo (uva e soia in primis). Quello che piace meno del calendario sono i giorni fissi di caccia (mercoledì, sabato e domenica), i quali limitano l’autonomia dell’attività venatoria, senza dimenticare la diversificazione degli orari destinati alla selvaggina stanziale.
La caccia verrà chiusa in moltissimi ATC alle 13 o alle 14 nel periodo che va dalla terza domenica di settembre alla terza domenica di ottobre, una limitazione che non può essere tollerata. Babbo si è chiesto cosa sia cambiato da un anno a questa parte per avere un risultato del genere. Sta per nascere un comitato di raccolta firme per indire un referendum che abroghi l’articolo 842 del Codice Civile (“Caccia e Pesca”), ponendo fine alla caccia popolare, altro motivo di preoccupazione.