Non sono buone le notizie che riguardano circa 1400 cacciatori della Valle d’Aosta. Come riferito da La Stampa, è questo il numero di persone che saranno costrette a pagare 55 euro in più quest’anno. Che cosa ha giustificato un rincaro del genere? La regione può contare su una legge nuova di zecca che è stata approvata dal Consiglio Valle. Il testo normativo ha previsto che la stessa Valle d’Aosta si impegni a girare al Comitato Caccia solamente il 40% dei proventi ottenuti dalla tassa di concessione: finora la percentuale era stata doppia (l’80% dunque) e questo cambiamento non può non avere effetti sulle doppiette.
Il restante 40% viene ora trattenuto dalla stessa regione settentrionale per garantire il risarcimento dei danni provocati alle colture agricole dalla fauna selvatica. I cacciatori valdostani saranno dunque obbligati a coprire i finanziamenti che mancano.
Proprio nelle ultime ore la Giunta Regionale ha stabilito gli importi minimi e massimi di quella che viene già definita una “tassa”. Proprio all’inizio di questo mese di agosto si era parlato della Valle d’Aosta dopo la proposta provocatoria di Legambiente e della Fondazione Pro Natura, secondo cui i cacciatori dovrebbero pagare di tasca propria per i capi abbattuti.