Confederazione Cacciatori Toscani sulle stime degli incidenti di caccia divulgate e “pompate” dagli animalisti di Lav ed Enpa, sempre più “a corto di idee e di numeri”.
E’ tipico delle bugie: se le ripeti con costanza e soprattutto se i media ti danno spazio, alla fine, anche le sparate più inverosimili finiscono con lasciare qualche dubbio tra i più sprovveduti. Così ad ogni fine stagione venatoria le associazioni animaliste si prodigano nel tentativo di speculare sugli incidenti che si verificano a caccia. Secondo la Lav, che riprende dati forniti dall’Associazione vittime della caccia, ci sarebbero stati 22 morti; sempre troppi, ma la caccia continua ad essere una delle attività che, statistiche alla mano, ha un indice di incidentalità, per frequenza e gravità, tra i più bassi in assoluto. Da una inchiesta pubblicata dall’Asaps emerge infatti che ogni giorno in Italia un ciclista perde la vita e 40 sono ricoverati in ospedale.
Le statistiche Istat registrano 15.713 incidenti con 352 ciclisti morti. In montagna, nel 2012, fra escursionisti, sciatori, alpinisti e praticanti di altre discipline si registra un’incidentalità impressionante: ci sono stati 1.069 feriti gravi e 383 morti (fonte Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico). E l’elenco dei dati e dei numeri potrebbe continuare ma, si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare la verità.
L’Enpa invece spara sulle presunte procedure d’infrazione dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia per colpa dei cacciatori: si riferisce forse a quelle richieste di chiarimento che un Ministro in vena di prove di forza e poco incline a studiare le carte ha trasformato immotivatamente in un rischio di procedura chiudendo d’imperio con dieci giorni di anticipo la caccia a tordo bottaccio, cesena e beccaccia in spregio alle legittime determinazioni adottate con legittimi calendari dalle regioni, Toscana tra queste. Mentre pendono i ricorsi delle regioni e delle Associazioni, l’auspicio in questo caso è che nella riunione del 10 febbraio prossimo tra Ministero e Regioni il Ministro riconosca l’errore e prometta di fare il bravo, smettendo una volta per tutte di cedere alle lobby animaliste. A futura memoria.
Confederazione Cacciatori Toscani
( 10 febbraio 2015 )