Cacciatori Toscani: Siena, confronto in Provincia sull’istituzione delle aree problematiche, “Dal confronto emerge che la delibera Regionale non crea vantaggi aggiuntivi”.
Come è noto la posizione di Arci Caccia e Federcaccia è per la sospensione e conseguente azzeramento del provvedimento così come formulato per consentire l’apertura di un percorso di reale confronto ed approfondimento con le categorie interessate ed in primo luogo con le Associazioni Venatorie. Al termine di un articolato e approfondito colloquio, l’Amministrazione Provinciale ha espresso il parere che il provvedimento adottato dalla Giunta Regionale deve ritenersi atto di indirizzo e quindi non esecutivo.
In assenza di provvedimenti di carattere attuativo non vi saranno modifiche alla attuale gestione di base del cinghiale, in particolare non ci saranno sovrapposizioni di tempi e zone di caccia al cinghiale né modifiche alle attuali zone definite vocate né modalità diverse di prelievo in altre parole Il provvedimento non sarà attuato in Provincia di Siena.
A nostro avviso questa importante decisione dell’Amministrazione Provinciale di Siena non può essere considerata né esaustiva né sufficiente, ma dovrà essere accompagnata da un analogo cambio di rotta da parte della Regione Toscana che chiederemo con forza attraverso la CCT e le altre Associazioni venatorie se vorranno sostenere questa nostra vertenza.
E’ necessario rammentare a tutti i portatori di interessi che solo con il faticoso e paziente lavoro di confronto e condivisione portato avanti anche e soprattutto dalle Associazioni Venatorie aderenti a CCT Siena (Arci Caccia Federcaccia) possiamo sperare in concreti risultati nel campo della gestione faunistica, difficili invece da raggiungere con scelte verticistiche delle Istituzioni accompagnate sempre da una sterile polemica da bar creata da chi vuole solo ottenere un po’ di visibilità o placare rancori personali.
CCT Siena – Arci Caccia – Federcaccia
( 7 giugno 2014 )