La Confederazione Cacciatori Toscani lavora per la caccia, altri purtroppo remano contro; gravi responsabilità di Liberacaccia, Enalcaccia e Italcaccia per la mancata approvazione delle necessarie modifiche alla legge di riforma della caccia.
La guerricciola di retroguardia di Liberacaccia, Enalcaccia e Italcaccia contro gli emendamenti migliorativi della legge di riforma della caccia, fatta propria in Consiglio Regionale Toscano dal capogruppo di Forza Italia, assieme ai gravi danni causati alla caccia ed ai cacciatori (ma più in generale alla buona gestione di fauna e ambiente), ha il pregio di aver messo in luce, per l’ennesima volta, la differenza abissale tra chi fa e chi chiacchera a vanvera, tra chi punta a risolvere i problemi e chi critica e mira a disfare il lavoro altrui, senza mai mettere in campo una proposta che sia una. Ciò che Libera Caccia, Enalcaccia ed Italcaccia spacciano come battaglia per la trasparenza e la partecipazione è, in realtà, un’irresponsabile ricerca di visibilità in totale spregio all’efficacia e all’operatività degli ATC. Queste Associazioni non solo poco brillano per impegno ed inventiva, non solo si vantano dei risultati ottenuti da altri ma spendono lo scarso ingegno e tutte le energie di cui dispongono nella raffinata arte dell’intralcio al lavoro altrui.
Hanno tentato, a suo tempo, di ostacolare la soluzione messa in campo per rispondere tempestivamente all’emergenza creatasi attorno alla questione degli appostamenti fissi in Toscana ed oggi, imperterriti, hanno fatto il possibile, fino a riuscirci, per far ritirare dal Consiglio Regionale il provvedimento che avrebbe cancellato articoli estranei all’originario disegno di legge e che creeranno, se non rimossi appena possibile, problemi grandi come montagne alla concreta operatività degli ATC. Le loro altisonanti grida circa i presunti attentati alla partecipazione e al controllo, se non fossero comiche, sarebbero vergognose.
Questo raggruppamento venatorio, che taccia di regime gli altri e si vanta di essere apolitico guarda da una parte sola, come hanno ampiamente mostrato i fatti; il tutto per garantirsi qualche posto al sole senza averne i numeri. Stupisce che una forza politica non di secondo piano come Forza Italia faccia loro da sponda, quasi una riproposizione di una pratica – il collateralismo – che evidentemente qualche componente dell’associazionismo venatorio (nonché della politica) non è capace di abbandonare; eppure per le associazioni, che per difendere gli interessi veri dei cacciatori dovrebbero volere e sapere parlare con tutti, quella pratica è una vera e propria iattura come dimostrano tante esperienze passate.
Meraviglia ugualmente che le forze politiche di maggioranza non siano state in grado di garantire, con i numeri che esprimono, il passaggio delle proposte migliorative. La Confederazione Cacciatori Toscani, cui aderiscono Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu non ha padri, padrini e neppure padroni: il suo riferimento sono i cacciatori; per questo, oltre a lavorare duramente per trovare soluzioni in un contesto complicatissimo, ha la forza e l’autorevolezza per parlare con tutti ed i suoi rappresentanti si confrontano con l’interezza della rappresentanza istituzionale, a prescindere dal credo politico.
Un lavoro paziente, svolto quotidianamente con determinazione e passione per assicurare alla caccia un futuro, consapevoli che i proclami e gli slogan cui si affidano Liberacaccia, Enalcaccia e Italcaccia in Toscana non portano da nessuna parte e danneggiano gli interessi dei cacciatori. I cacciatori sapranno riconoscere, nel futuro come hanno sin qui fatto, i venditori di fumo e si guarderanno bene dall’affidarsi a condottieri bendati.
Firenze, 31 marzo 2015
Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)