La Confederazione dei Cacciatori Toscani ha pubblicato una nota per far presente una tendenza poco gradevole del servizio pubblico. In Rai, infatti, si dà maggiore spazio al diritto degli animali e all’affermazione della ricerca scientifica che non si basa sulla sperimentazione animale. Non si tratta di supposizioni, ma degli obiettivi dichiarati da Riccardo Loganà, prossimo consigliere di amministrazione di Viale Mazzini. Una parte dello stipendio di Loganà, poi, sarà devoluto ad associazioni che si occupano di diritti degli animali, la dimostrazione che l’animalismo continua a penetrare a fondo nei ruoli chiave della comunicazione italiana.
CCT ritiene l’ondata animalista contro la caccia ormai concretizzata e all’orizzonte. La comunicazione e una buona parte del mondo politico stanno seguendo una visione e un modello di società che vede escluso il mondo venatorio. Per l’associazione la caccia e la cultura rurale non sembrano essere all’altezza di questa sfida, anche se in molti non sembrano rendersene conto.
L’unità dei cacciatori è ancora lontana, nonostante sia voluta da tutti. La Confederazione vuole una stagione nuova, coraggio e lungimiranza, nella speranza che si possa aprire una fase costituente per rifondare la rappresentanza della caccia italiana in un soggetto nuovo e ben organizzato. Il comunicato si conclude con un auspicio: “Il tempo è ora…e speriamo non sia già scaduto”!.