Nel corso del 2016 sono stati registrati in Toscana 78mila cacciatori: il dato non induce all’ottimismo, visto che il calo delle doppiette dura da oltre due decenni e l’età media elevata (66 anni per la precisione) fa pensare a una ulteriore riduzione in futuro. Nel 2017 i cacciatori toscani dovrebbero essere circa 75mila, ma si tratta pur sempre della prima regione italiana per quel che riguarda questo dato.
Inoltre, la Toscana risulta in testa alla classifica (al massimo potrebbe essere seconda) della densità in rapporto alla popolazione, un primato da contendere all’Umbria. Nel 1995, dunque 22 anni fa, i cacciatori regionali erano ben 150mila, di conseguenza ora si sono dimezzati. I motivi spiegati dalla Regione sono soprattutto economici, visto che bisogna pagare una doppia tassa di concessione e un corrispettivo per gli Ambiti Territoriali di Caccia a cui ci si iscrive.
La tassa regionale è pari a 23 euro l’anno, mentre quella riscossa dallo Stato ammonta a 173 euro. Sempre in Toscana è necessario versare 100 euro per il primo ATC di residenza e 50 euro per gli altri (25mila cacciatori ne scelgono almeno due). Il denaro serve a garantire il ripopolamento e il rimborso dei danni causati dalla fauna selvatica, senza dimenticare la quota del 10% che viene destinata alla Polizia Provinciale.