Pochi giorni ci separano dalla fine del 2018 e certamente, i cacciatori toscani stanno vivendo in queste ore un clima di grande incertezza per la fine della stagione venatoria. Gli esiti e i tempi della recente ordinanza di sospensiva pronunciata dal Consiglio di Stato sul calendario venatorio della Regione Toscana, impongono, come sempre sostenuto senza incertezze dalla CCT, un atto necessario a ristabilire la certezza del diritto da parte della Regione. A differenza di altri che ormai hanno “gettato la spugna” la Confederazione Cacciatori Toscani ritiene questa strada assolutamente legittima nelle motivazioni tecnico-scientifiche, oltreché politicamente perseguibile, per sostenere un provvedimento che vada a superare il merito di una ordinanza cautelare inaccettabile ed incomprensibile in attesa del pronunciamento del TAR Toscano. Una sentenza grottesca che ci impegneremo a contrastare in futuro, così come abbiamo fatto fino a oggi, costituendoci formalmente a fianco della Regione.
I nostri legali stanno già valutando, tra le altre iniziative, un possibile ricorso in Cassazione a causa di una palese violazione delle competenze proprie del Giudice Amministrativo su scelte nel merito spettanti alla pubblica amministrazione, per ristabilire un quadro di certezze per i prossimi calendari. Una battaglia che si preannuncia lunga e che dovremo affrontare con la massima lucidità e competenza. Per l’immediato occorre però agire per raggiungere una soluzione che salvi la fine della stagione venatoria in corso garantendo il prelievo venatorio per il Colombaccio, gli Acquatici, i Corvidi e la Beccaccia. Vogliamo sottolineare ancora una volta le ragioni che ci portano a chiedere all’ Assessore Remaschi ed al Presidente Rossi un atto di coraggio politico atteso, quanto necessario.
Non vi sono infatti ostacoli per ristabilire concetti di fondo inoppugnabili: l’ordinanza, a nostro parere, non può intervenire ad esempio sulla caccia alle specie acquatiche nelle ZPS in quanto in tali aree, non si è svolta la pre-apertura. Pertanto gli effetti della stessa sarebbero, per le zone interessate già oggi non applicabili. Per la specie Colombaccio, i pareri espressi da Ispra, e più in generale i contenuti delle Linee guida per la predisposizione dei calendari venatori, lasciano alle Regioni ampi spazi per la previsione di periodi di caccia per la specie anche più ampi di quanto stabilito dal calendario toscano. Infine, sulla specie Beccaccia, riteniamo siano più che sufficienti le motivazioni che gli uffici della regione Toscana hanno fornito ad Ispra inerenti dati e studi scientifici aggiuntivi che dimostrano la compatibilità del prelievo sulla specie nel mese di gennaio per almeno una decade aggiuntiva al 10 gennaio così come previsto dai Key Concepts.
Il nostro sincero auspicio rimane pertanto quello di vedere accolte queste ed altre considerazioni per giungere presto al superamento di questa grave fase di incertezza. Siamo oltremodo convinti che la richiesta attivata dalla Regione Toscana per l’ottenimento di un parere suppletivo di Ispra vada nella giusta direzione anche sé questo non dovrà essere ritenuto ad ogni costo vincolante. I tempi che ci rimangono da fronte non sono certo lunghi, ma il nuovo anno potrebbe concretamente portare in dote un inizio all’insegna della buona politica e dell’orgoglio di difendere un calendario venatorio equilibrato, forte nei contenuti e rispettoso della conservazione faunistica. Buon anno a tutti i cacciatori dunque, ma soprattutto un augurio che i problemi e le difficoltà che dobbiamo affrontare accrescano le ragioni dell’ Unità del nostro mondo venatorio quale base essenziale per una sua ripartenza e per vincere le sfide che ci attendono!