Le Associazioni venatorie pugliesi sono tornate a rivolgersi all’Assessore Pentassuglia e al Presidente Emiliano per sollecitare una soluzione alle problematiche territoriali relative all’attività venatoria conseguenti alle norme dettate dall’ordinanza del Ministero della Salute del 5 dicembre 2020 e quella del Presidente dellapro Regione Puglia n. 448 del 7 dicembre 2020: “A seguito dell’entrata in vigore dell’ordinanza del Ministero della Salute dello scorso 5 dicembre, con la quale preliminarmente veniva classificata in toto la Regione Puglia in zona cosiddetta “gialla”, permettendo quindi di fatto una mobilità venatoria regionale, ora con l’ordinanza del Presidente Emiliano n.448 del 7.12.2020 la suddetta è stata preclusa per i cittadini cacciatori residenti nei 20 comuni interessati da quest’ultima.
Alla luce di ciò le scriventi Associazioni Venatorie pugliesi chiedono che la S.V. si faccia portavoce al Presidente Emiliano per l’emanazione di una ordinanza ad hoc, come peraltro hanno già fatto altre regioni tipo Toscana, Calabria e Abruzzo classificate in toto in zona “arancione”, che regolamenti lo svolgimento dell’attività venatoria, ritenendola come stato di necessità per conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio, limitare i danni alle colture agricole, nonché il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica, con le seguenti modalità:
– nel comune di residenza, domicilio o abitazione;
– nell’A.T.C. di residenza ed in tutti quelli in cui è autorizzato all’interno della regione;
– nelle Aziende faunistiche Venatorie, Agrituristico Venatorie e nelle Zone Addestramento Cani anche situate in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione;
– nei distretti di iscrizione per il prelievo degli ungulati anche situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione;
– negli appostamenti fissi autorizzati dalla Regione, anche situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione, ai soli titolari dei medesimi.
Tale provvedimento eviterebbe da un lato la disparità di trattamento nell’esercizio dell’attività venatoria tra cacciatori residenti in zona “gialla” e/o “arancione” ma pur sempre pugliesi e dall’altro la grossa confusione per quelli autorizzati alla mobilità regionale che vedendo preclusi numerosi comuni – i cui feudi non sono facilmente delineabili in campagna – potrebbero sconfinare incappando nelle note sanzioni. Ovviamente l’attività venatoria sarebbe limitata ai soli residenti in Puglia, fermo restando l’obbligo che detta attività dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle misure di prevenzione del contagio da Covid-19 con particolare attenzione al distanziamento interpersonale, agli orari di divieto di circolazione ed al divieto di assembramento. Certi di un Vs. interessamento al riguardo, restiamo in attesa di poter informare i nostri associati magari rassicurandoli per quanto sopra richiesto.
Cordialmente.
Cabina di Regia Unitaria del mondo venatorio – Regione Puglia
(Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arci Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina e Caccia Pesca Ambiente)