Ora si pensa d’aggirare quell’ordinanza a mezzo di legge regionale, vietando le undici specie, e sfidando quanto la Corte Costituzionale ha più volte sostenuto, e cioè l’impossibilità per le regioni d’intervenire con legge su una materia, l’Ambiente, e le specie cacciabili vi ricadono sotto, riservata in maniera esclusiva allo Stato Italiano. In più pende ancora un giudizio di merito da parte del TAR, che prestissimo dovrà decidere se sollevare all’attenzione della Consulta l’analogo caso di pernice bianca, lepre variabile ed allodola, che finirono in uno scandaloso collegato alla finanziaria della passata stagione, barbaro sistema utilizzato dalla peggior politica di casa nostra per far votare tutto! Sappiamo già come andrà finire, con la disciplina di partito a regolare il voto del 20 dicembre, ma possiamo annunciare che non staremo con le mani in mano, e presenteremo nuovi ricorsi, chiederemo giustizia, rispetto della legge nazionale. Davvero credevamo d’aver già visto tutto, assaporato le palesi inclinazioni animal-ambientaliste di chi dovrebbe gestire ed amministrare l’attività venatoria, la caccia, e non invece cercare di distruggerla, limitarla drasticamente o ridurla alla mera funzione di controllo per i danni agricoli provocati da cinghiali o caprioli; quasi che secoli di storia e tradizioni potessero essere cancellati con un colpo di spugna, per mero puntiglio o vendette personali. E invece no, perché in Piemonte, ove imperterrito continua a far danni il peggior amministratore ad agricoltura, caccia e pesca da che furono istituite le regioni, ora si è veramente toccando il fondo! Se un’unica consolazione c’è per i cacciatori piemontesi è quella di sapere come nulla sia eterno, resti immoto nel tempo, e presto o tardi, ma noi speriamo prestissimo, anche questa pessima amministrazione regionale passerà la mano ad altri, se ne andrà finalmente a casa! Intanto la Santa Notte deve ancora arrivare, e noi siamo in tempo per scrivere una letterina al signore vestito di rosso, e che vola con una slitta trainata da renne: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non portarci tanti doni, dacci invece una nuova e buona legge sulla caccia, ma specialmente fai in modo che un sussulto di dignità colga i nostri politici piemontesi, e questi, od anche uno solo uno di essi, capiscano come….chi perde deve dimettersi (Renzi docet!)e tornare a casa per festeggiare le feste in famiglia; restarsene poi lì, senza l’ansia di riprovarci. Insomma, ridacci il Natale!”
Buone Feste a tutti, nessuno escluso.
ANUU Migratoristi, Federcaccia Piemonte, Enalcaccia, EPS, ANL