Le doppiette entrano in classe con cani, uccelli imbalsamati e il libro “Il cacciatore in favola”, un testo che racconta e riabilita la figura del cacciatore con undici storie. Si tratta di un modo importante per distinguere la caccia dal bracconaggio. Gli animalisti sono insorti, come era facilmente immaginabile, ma CONARMI vuole proseguire per la propria strada. Il presidente del Consorzio, Pierangelo Pedersoli, ha ricordato come i prelievi venatori della fauna siano controllati, senza dimenticare l’utilità degli abbattimenti dei cinghiali, un problema piuttosto grave.
Non tutta l’opinione pubblica sembra convinta, ma resta il fatto che le lezioni stiano avendo un gran successo. Gli alunni seguono con grande curiosità e sono molte le mamme che hanno ringraziato i cacciatori per aver rispettato e valorizzato le tradizioni locali. Altre scuole di altre località vicine (ad esempio Lodrino e Sarezzo) hanno intenzione di seguire questo esempio, segno che comincia ad esserci una maggiore consapevolezza nei confronti dell’attività venatoria.