Minacce, denunce, derisioni e persino citazioni in tribunale. I cacciatori di Taibon (provincia di Belluno) stanno vivendo una situazione a dir poco paradossale nonostante la loro attività di volontariato sia preziosa e indispensabile. Si offrono da tempo di ripulire i boschi e ripristinare i sentieri, eppure il “ringraziamento” è stato pessimo come messo nero su bianco in una lettera accorata che è stata inviata a Giuseppe Pan, assessore all’Agricoltura della Regione Veneto. Ecco cosa hanno scritto in proposito: “Siamo i cacciatori della riserva alpina di Taibon, comune particolarmente colpito da un devastante incendio boschivo e poi dall’alluvione Vaia di fine ottobre, con ingenti danni al patrimonio boschivo e dissesti di natura idrogeologica.
Nostra consuetudine e tradizione è di intervenire nell’ambiente con il ripristino di sentieri, sfalcio di prati e quanto puo’ servire a supporto delle istituzioni e delle associazioni locali. Dopo i fatti accaduti il nostro contributo volontario sarà sicuramente utile al recupero dei sentieri e dei percorsi turistici, fondamentali per lo sviluppo turistico del territorio. Il nostro apporto nella manutenzione del territorio, mai ostentato o propagandato, ma ritenuto doveroso, non sempre è stato condiviso e valorizzato, anzi spesso è stato ritenuto non di interesse per la comunità. Noi riteniamo che il ripristino e pulizia dei sentieri esistenti sia fondamentale per il mantenimento degli stessi e per la sicurezza di chi ne usufruisce.
In un contesto in cui il volontariato è valorizzato a livello locale e regionale e la Protezione Civile in tutti i suoi aspetti preventivi che di intervento di emergenza è riconosciuta indispensabile ed efficiente, noi riteniamo di dover partecipare attivamente nella stessa direzione ed obiettivo, anche se spesso come già accennato non siamo apprezzati in quanto cacciatori, ma siamo abitanti di Taibon e partecipiamo all’attività di Protezione Civile e recupero dell’ambiente. Ribadiamo che noi siamo in un comprensorio alpino di caccia previsto dalla legge in cui più volte viene richiamato il rispetto delle consuetudini e tradizioni locali tra le quali l’attività volontaria, non solo nell’assistenza della fauna in difficoltà ma anche manutenzione dell’ambiente, è un nostro pregio e segno distintivo ben radicato nella nostra Riserva Alpina di Caccia senza la quale il legame cacciatore-territorio verrebbe meno”. Pan ha assicurato la massima disponibilità di ascolto e la tutela di questo volontariato, ora si attendono i fatti.