L’Associazione Cacciatori Migratori Acquatici (ACMA) ha diffuso un comunicato che riguarda i richiami vivi. Sembrava tutto pronto nel corso della settimana che si sta per concludere per la concessione del loro utilizzo nella prossima stagione venatoria. Al contrario, il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza per vietare i richiami vivi nelle zone che sono considerate ad alto rischio. Il provvedimento rimarrà valido fino al 31 ottobre 2017: inoltre, non ci sono state disposizioni di deroga per le aree non ad alto rischio, quindi l’utilizzo dei richiami è interdetto in tutto il territorio nazionale.
La stessa ACMA e la Federazione Italiana della Caccia hanno richiesto immediatamente un incontro con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e a breve ci saranno aggiornamenti in tal senso. Le zone ad alto rischio si trovano soprattutto nel Centro-Nord del paese: le regioni coinvolte sono il Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Lazio.
Il divieto si riferisce inevitabilmente anche alle fiere, alle mostre e ai mercati: in particolare, in queste manifestazioni si possono introdurre i volatili (fatta eccezione per le oche e le anatre) che provengono da allevamenti accreditati o autorizzati ai sensi del Decreto Ministeriale del 25 giugno 2010. Per garantire la tracciabilità degli uccelli, infine, i proprietari sono obbligati a garantire l’applicazione del decreto stesso, riportando ogni dato nel documento di accompagnamento.