L’Associazione Cacciatori Lombardi sulle disparità di trattamento per cacciatori in Europa anche tra Paesi limitrofi, “Vogliamo andare a caccia come i cugini francesi!”.
Di fronte alla recente apertura in Francia di numerose specie cacciabili, alcune in deroga c’è da chiedersi se i Francesi siano extracomunitari o se invece siedano a pieno titolo come padri fondatori dell’Unione Europea. Poiché tra i padri fondatori vi è anche l’Italia qualcuno ci dovrebbe spiegare come sia possibile questa diversità di trattamento. Senza entrare nei dettagli e per essere concreti chiediamo al Nostro Paese di allinearsi alla Francia nella materia venatoria e, se necessario, fare fronte comune insieme ad altri paesi come la Spagna, di fronte alla lobby ambientalista.
Sarebbe quindi opportuno che i nostri Parlamentari europei si rapportassero con i cugini Transalpini e si facessero spiegare, con un po’ di umiltà e rispetto, quali fossero gli strumenti idonei per far valere le rispettive tradizioni in materia venatoria. La vicenda delle caccie tradizionali ed in deroga rappresentano un esempio eclatante e significativo. In passato delegazioni Regionali si sono recate in Europa per ottenere qualcosa di concreto e se ne sono ritornate con la chiusura dei roccoli entro il 2017.
Ci è giunta voce che una delegazione di Regione Lombardia capeggiata dall’Assessore con delega alla caccia abbia intenzione di recarsi in “pellegrinaggio” a Bruxelles, per la metà di settembre, non sappiamo bene a far cosa e con quali obiettivi e scopi. Se sono quelli di andare dai soliti personaggi e Funzionari di cui conosciamo bene il pensiero, diciamo subito e fermamente di non spendere i soldi della trasferta e starsene a casa. Se invece l’intenzione è quella di porre le basi per un’audizione alla Commissione in presenza del Presidente della stessa allora le cose cambiano.
Vogliamo però sin da ora richiedere che qualsiasi delegazione si rechi in Europa debba essere supportata e accompagnata da un pull, un gruppo di esperti qualificati in materia indicati dalle Associazioni venatorie. Solo così avremmo la garanzia di avviare un confronto con l’Europa vedendo affiancate le forze politiche regionali supportate dagli Europarlamentari eletti anche con il voto dei cacciatori nell’esporre le nostre sacrosante ragioni come quelle di mantenere in vita un’attività plurisecolare come quella rappresentata dalle nostre cattedrali verdi: i roccoli, un patrimonio di tradizione e di storia che non può essere cancellato né barattato o oggetto di scambio con nessuna altra cosa al mondo. Questo deve essere un monito che giunga chiaro e forte a chi governa Regione Lombardia.
La Presidenza di A.C.L. BRESCIA
( 13 agosto 2014 )