Dopo la presa di posizione di Federcaccia Bergamo, convinta che sia impossibile riaprirli, anche l’Associazione Cacciatori Lombardi ha voluto parlare dei roccoli. ACL preferisce utilizzare questo termine piuttosto che “impianti di cattura”, una vera e propria tradizione che è un simbolo di passione e impegno. La tradizione dura ormai da secoli ed è proprio per questo motivo che non c’è la stessa disillusione dei federcacciatori bergamaschi, ma la volontà di tenere i roccoli in attività.
Non devono essere sfruttati come attrazione didattica, ma tornare a svolgere il loro ruolo. I Cacciatori Lombardi hanno ricordato l’esempio del Friuli Venezia Giulia, regione riuscita a riattivare alcuni impianti per motivi scientifici, nonostante alcune limitazioni. In questa maniera gli allevamenti sono proseguiti, altrimenti avrebbero rischiato l’estinzione.
La Regione Lombardia non ha adottato delibere sulla caccia in deroga e non ha chiesto di riaprire i roccoli, ma l’associazione ha promesso impegno e chiarezza su questo argomento, anche in Europa. La stessa Regione (in particolare la Lega Nord e la maggioranza della Giunta) è stata invitata a seguire l’esempio del Friuli, cercando con volontà e determinazione la riapertura dei roccoli.
Forse ACL si dimentica di dire ai propri associati che il Friuli Venezia Giulia è una regione a statuto speciale, loro hanno aperto i roccoli in forza di questo riconoscimento.
In Lombardia io la vedo molto dura che la riapertura possa avvenire, come la concessione dellle cacce in deroga a Fringuello e Peppola, perchè quì invece è l’Europa che è contraria.
Non illudiamo più la gente per nulla, forse è meglio dirgli una volta per tutte la verità, anche se sò che sarà amara.
cordialmente