Uno dei segnali più chiari in questo senso è stato senza dubbio la chiusura anticipata dei roccoli, senza dimenticare il divieto di utilizzo dei richiami vivi, la banca dati, gli anellini identificativi e il prelievo di DNA a tutti gli uccelli detenuti. Secondo i Cacciatori Lombardi, tutte queste misure sono destinate a far cessare una delle cacce più radicate e diffuse nella regione, una vera e propria tradizione.
Un altro problema di non poco conto la confusione creata da giornali, radio e televisioni, con una continua confusione tra caccia e bracconaggio che indirizza l’opinione pubblica. Tra l’altro, il silenzio di altre associazioni non è di aiuto alla caccia da appostamento. ACL vuole che si scoprano le carte e che si faccia chiarezza, la nota ufficiale di oggi si conclude con l’intenzione di non mollare un centimetro.