Caccia a Grosseto: Lo dice il presidente dell’Ambito Territoriale Caccia di Grosseto Enzo Mori, un unione a prevenzione dei danni causati dagli animali alle colture.
Grosseto: “La trasformazione dell’ambiente naturale del nostro paese ha determinato la rarefazione di molte specie e l’incremento di poche altre, tra le quali il cinghiale che, se da un lato ha permesso a molti cacciatori di praticarne la caccia, per l’indubbio fascino esercitato dal suo incontro nello scenario incantevole del suo habitat naturale, dall’altro ha richiesto annualmente una riproposizione di misure straordinarie in difesa delle coltivazioni.
L’ATC GR6 gestisce un vasto territorio di circa 124.000 ettari (che si estende su 8 comuni) di cui, circa il 60% è boscato e quindi idoneo ad ospitare gli ungulati. Se a questo si aggiungono tutti gli istituti sottratti alla gestione programmata della caccia (parchi, oasi, riserve naturali, demani ecc.) si raggiunge il 70%.
In base ai dati registrati dalle 51 squadre, risulta che nell’annata venatoria 2009/10, nel nostro ATC sono stati abbattuti 5.437 cinghiali. Da questo si evince l’importanza che l’attività di prevenzione riveste nella gestione del cinghiale, dato ormai acquisito da tempo da parte delle squadre che cacciano questo selvatico.
Questo ci ha permesso (purtroppo congiuntamente alla crisi che investe il comparto agricolo) di raggiungere un risultato significativo che ha consentito all’ATC, rispetto all’anno 2008, di ridurre del 56% la spesa relativa al risarcimento dei danni agli agricoltori.
La gestione dei danni prodotti dalla selvaggina alle colture agricole richiede ogni anno un notevole dispendio di risorse finanziarie ed umane. Nell’anno appena trascorso, un segnale tangibile di quanto gli interventi di prevenzione, seguiti con impegno e costanza, diano ottimi risultati è quello effettuato nella Zona di ripopolamento e cattura Casteani, nel comune di Gavorrano, dove i danni sono passati da 14.499 euro del 2008 a 0 euro nel 2009. Un altro esempio è la recinzione sperimentale che abbiamo realizzato in un vigneto di 14 ettari nel comune di Gavorrano, dove si è assistito, anche in questo caso, all’azzeramento dei danni. A questo va aggiunto l’impegno del distretto nella messa in opera e nel controllo della recinzione elettrica a 4 fili lungo il Parco Interprovinciale di Montioni, che impedirà agli ungulati che stazionano nel parco, di attaccare le colture adiacenti al fiume Pecora.
Questi sono solo alcuni esempi di quello che viene realizzato da agricoltori e cacciatori con il fondamentale coordinamento e supporto dell’ATC in tutto il territorio di competenza.
Per questo motivo, a nome del Comitato di Gestione che rappresento, voglio ringraziare tutti quelli che, a vario titolo, hanno contribuito a realizzare questo importante risultato fiducioso che la fattiva collaborazione continui con immutato consenso negli anni a venire”.
Enzo Mori
presidente Atc Gr6
Fonte: Maremma News