In tre giorni i cacciatori hanno studiato la teoria e la pratica che riguardano la corretta gestione faunistica di base. Il corso ha avuto a che fare con i galli forcelli e le coturnici, specie tipiche dell’alta montagna oltre che patrimonio naturalistico inestimabile che rende più ricche le montagne di Vittorio Veneto. In diverse zone alpine, poi, galli e coturnici non sono presenti, nonostante la buona gestione ambientale. Il conteggio annuale è fondamentale per capire quanti sono gli esemplari maschi e quanti i piccoli, impiegando sempre i cani da ferma.
I cacciatori-monitoratori sono e saranno sempre utili per valutare nel dettaglio le condizioni di salute di queste popolazioni alpine, nella consapevolezza che la diversità biologica delle montagne è un patrimonio di tutti. Di sicuro iniziative di questo genere servono a rafforzare ulteriormente l’immagine della caccia agli occhi dell’opinione pubblica.