La sezione provinciale di Brescia della Federazione Italiana della Caccia ha diffuso una delle note della rubrica “Cacciapensieri” per commentare la fine del 2016. Come spiegato dall’associazione venatoria, si sta per concludere un anno difficile per i cacciatori bresciani. Le modifiche legislative del Governo sono state definite delle “pagine poco edificanti”, senza dimenticare l’archiviazione della stagione dei roccoli, avvenuta “in modo autoritario e offensivo”. Inoltre, c’è la questione della segnatura immediata dopo l’abbattimento della selvaggina migratoria.
In particolare, quest’ultima imposizione di Bruxelles è stata vissuta come la dimostrazione della mancata comprensione delle difficoltà di una scelta e della burocrazia che si insinua nei momenti più intimi del cittadino cacciatore. La modifica della Legge 394 del 1991 sui parchi approvata dal Senato un mese fa è stata letta invece come la dimostrazione del disprezzo dei legislatori nei confronti del mondo venatorio, in quanto molti parchi non funzionano, sono commissariati e non hanno risorse finanziarie. La speranza non troppo nascosta per il 2017 è che l’elettorato alzi la testa, approfondisca i problemi e si ponga delle domande su quello che realmente vuole l’Unione Europea.