Cacciatori: ad Asiago si è svolta la 50a Assemblea Nazionale di UNCZA, Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi.
Nella terra di Mario Rigoni Stern, al cui ricordo era dedicata questa edizione, la cultura venatoria è stata protagonista. Premiate due tesi di laurea a tema faunistico. Consegnata a Morgex la scheibe per l’anno prossimo.
Dopo il mezzo secolo di vita raggiunto lo scorso anno, l’Uncza ha celebrato il mezzo secolo dell’appuntamento più importante della sua vita associativa: l’Assemblea nazionale. Per rendere memorabile l’evento il Consiglio nazionale, con a capo il presidente Sandro Flaim, ha scelto la cittadina natale di un protagonista della cultura italiana, di un cacciatore ideale e, infine, di uno storico iscritto: Mario Rigoni Stern. Il patrimonio di saggezza che ha lasciato continua a ispirare la mission dell’Uncza e tutti i momenti della due giorni sull’Altopiano sono stati permeati dalla sua presenza.
L’assemblea è stata inaugurata presso la sala consiliare del Comune, rappresentato dall’assessore allo Sport Franco Sella che ha dato il benvenuto “da parte di una città che vive in montagna ai cacciatori che vivono la montagna”. Flaim lo ha ringraziato per il supporto dato dall’Amministrazione, menzionando gli altri patrocinatori, Regione Veneto, Provincia di Vicenza e Reggenza dei Sette Comuni, le associazioni che hanno collaborato, FIdC Veneto, Accademia Faunistica e Ca4, e gli organizzatori, il circolo Montagne vicentine, Faunambiente e FIdC Vicenza. Per quest’ultima ha parlato il vicepresidente Attilio Comacchio, che ha definito i cacciatori di montagna un esempio per tutti i praticanti della provincia. Per il Comprensorio il presidente Guido Carli ha descritto la caccia come una passione da trasmettere ai figli. Al termine Flaim ha consegnato una targa ricordo alla famiglia Rigoni Stern, che la signora Anna ha ricevuto commossa. La giornata si è chiusa con il film “Le stagioni di Mario” per la regia di Margherita De Tomas.
Il suono dei corni da caccia del Gruppo Leit Get ha aperto i lavori del convegno “La cultura venatoria alpina”, in programma il giorno successivo. Il presidente Flaim ha evidenziato il filo comune che ha caratterizzato i 50 anni di Assemblea, a partire “dalla prima di Brescia nel ’66, quando furono gettate le basi della caccia di selezione italiana”. Da allora “i cacciatori si sono evoluti” promuovendo cultura ed etica venatoria da opporre al “tecnologismo dilagante” che annulla ogni “approccio empatico alla natura”, peculiarità dei cacciatori. Il giornalista Marco Zeni ha preso spunto dalla recente enciclica “Laudato si'” che “sarebbe stata condivisa da Rigoni Stern” perché vi avrebbe riconosciuto lo “umanesimo ambientale” ispiratore delle sue opere: l’uomo al centro di un universo mosso dalla solidarietà tra tutti gli esseri viventi. Alla mente e alle orecchie si è rivolto il contributo del direttore del Parco dei Monti Sibillini Franco Perco sulla musica nella caccia. Un’ars, la prima, che ne nobilita un’altra, la venandi, e “ne sottolinea la ritualità”.
Il ricercatore sudtirolese Cristoph Gasser ha tracciato l’evoluzione delle arti figurative a tema venatorio. Daniele Zovi, comandante del Corpo forestale di Friuli-Venezia Giulia e Veneto, ha svolto un intervento di taglio tecnico sul cambiamento del paesaggio che vede il bosco conquistare sempre più spazi e favorire l’espansione numerica degli ungulati con un impatto negativo sull’ecosistema. Non è mancato un suo sentito ricordo dell’amico Mario. Infine il giornalista Ettore Zanon ha parlato del valore del rito nella cultura venatoria. Il tratto ancestrale che lega i riti lungo il corso dei secoli è la sacralità del sangue, che nella caccia viene versato.
Pomeriggio dedicato all’Assemblea con un’ampia relazione di Sandro Flaim, che ha ricordato gli amici scomparsi che hanno animato le assemblee, assumendo nel tempo diversi significati: consolidamento di legami antichi; difesa di principi tecnici e filosofici; promozione della cultura della montagna; proposta di corrette forme gestionali. Non ha nascosto i problemi esistenti, come la senescenza dei cacciatori, il rapporto difficile tra questi e società e tra questa e la fauna, le modificazioni ambientali. Le soluzioni proposte sono diverse: tutela dell’ambiente; uso pianificato del territorio; modifica della 157/92; investimenti in cultura, etica, tradizioni e ricerca, miglioramento della comunicazione tra e dei cacciatori. Al termine sono stati consegnati dei riconoscimenti al past president Bruno Vigna, al componente anziano della Commissione avifauna Emilio Rudari e all’artista Claudio Menapace.
La premiazione della 9 a edizione dei premi di laurea che per il 2015 ha visto vincitrici Chiara Cislaghi con “Gestione e conservazione del cervo in ambiente alpino” e Michelle Balasso con “Cambiamenti dell’uso del suolo nell’habitat del fagiano di monte” ha concluso i lavori. In serata il teatro Millefiori ha ospitato lo spettacolo “Il sergente-La natura, omaggio a Rigoni Stern” (voci recitanti Mara da Roit e Patrizio Zindaco, musiche originali Luca Dall’Asta). La messa di S. Uberto, con il coro S.Isidoro e l’ostensione delle reliquie del santo, e la consegna della scheibe a Morgex (AO), prossima sede dell’Assemblea, alla presenza del presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio hanno chiuso domenica la manifestazione.
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