Uccide il cinghiale dopo un corpo a corpo. Imprenditore di Gualdo riesce a salvarsi esplodendo l’ultimo colpo di fucile
Gualdo Tadino (Perugia), 27 dicembre 2010 – La prontezza di riflessi e la forza fisica hanno salvato un cacciatore gualdese, durante una battuta, da un epilogo tragico: è riuscito a cavarsela dopo il diretto scontro fisico con un grosso cinghiale, pesante più di 120 chili.
Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio dell’antivigilia di Natale, nella zona di frazione Cancelli di Fabriano dove si sono vissuti momenti di autentico terrore. Protagonista, suo malgrado, un giovane imprenditore di 35 anni, il gualdese Massimo Teodori, che faceva parte di una squadra venatoria formata da una ventina di cacciatori, appostati nell’impervia area montana dell’appennino marchigiano, ai confini con quello umbro per una battuta prima dei festeggiamenti del Natale.
Mentre l’imprenditore si trovava nella boscaglia, improvvisamente gli è sbucato da vicino un cinghiale, ferito ad una zampa. Il grosso animale, sanguinante e braccato, ha puntato immediatamente sull’uomo che, nella concitazione del momento, gli ha sparato due colpi mancando però il bersaglio. Il cinghiale, ancor più inferocito, gli si è buttato addosso facendolo cadere a terra, lo ha azzannato a un polso e ad una gamba, provocandogli ampie ferite e dolorosissime lacerazioni soprattutto all’arto inferiore.
Quando stava per accadere il peggio, c’è stata la pronta, provvidenziale reazione del giovane gualdese: con la gamba sinistra rimasta sana è riuscito a dare una fortissima spinta all’animale che lo stava azzannando e ad allontanarlo, facendolo ribaltare a qualche metro di distanza.
L’uomo ha così guadagnato istanti preziosi, utilizzati per impossessarsi nuovamente del fucile e per puntarlo contro la bestia, sparando dunque da distanza molto ravvicinata l’unico colpo rimasto in canna: mira precisa e tragedia scongiurata.
I compagni di battuta, tra cui suo padre, il professor Giampiero Teodori, appena si sono resi conto di quanto era accaduto hanno raggiunto il giovane e lo hanno immediatamente trasportato nel vicino ospedale di Fabriano: i cui sanitari hanno prestato i soccorsi del caso ed hanno disposto il ricovero, seguito dall’intervento chirurgico urgentissimo per ricucire i muscoli della gamba destra massacrati dall’animale. Poco più di un giorno di degenza per Massimo Teodori.
Il giorno di Natale i medici lo hanno dimesso anche per consentirgli di trascorrere le festività in famiglia. Cure e medicazioni avranno una durata più lunga. Ed il ricordo indelebile dell’incredibile lotta col cinghiale gli durerà sicuramente per tutta la vita.
fonte: lanazione.it